Il 70% dell’Isola può franare e 141 mila edifici sono abusivi

PALERMO – Le recenti piogge che hanno investito la Sicilia, hanno mostrato ancora volta che il territorio è impreparato per resistere a piogge prolungate e che la Regione non ha ancora adottato una politica preventiva di protezione del territorio veramente efficace. Dopo il disastro di Giampillieri, non è stata fatta, in realtà, alcuna scelta da parte del Governo regionale, pur essendo il 70% della Sicilia a rischio.
Infatti, i Comuni siciliani a rischio frane sono 273 con 200 mila cittadini a rischio. Il 70% del territorio è a rischio cedimenti e il 67% degli edifici si trova in terreni franosi. Il comune di Caltanissetta è il più esposto per l’89% del territorio, seguito da Enna, Messina e Agrigento. Nonostante ciò, secondo un rapporto dell’Agenzia del Territorio ci sono 141 mila fabbricati abusivi in Sicilia, di cui 51 mila sono solo a Palermo.
Legambiente ha lanciato nuovamente l’allarme sul pericolo dissesto, ritenendo la mancanza o insufficienza di denaro da mettere a disposizione degli interventi di prevenzione, un alibi. Infatti, quest’ultima è possibile puntando su politiche di gestione territoriale realmente sostenibili. Non a caso, l’associazione ambientalista ha proposto di avviare una pianificazione che risponda a reali fabbisogni dei cittadini e non agli interessi speculativi. Inoltre, ha suggerito la conversione dei fondi europei nazionali e regionali in finanziamenti tesi alla rinaturalizzazione e al rimboschimento delle aree realmente a rischio idrogeologico.
Addirittura, gli urbanisti, gli ordini professionali e la Legambiente hanno elaborato insieme un decreto-legge che raccomanda alcuni contenuti di una sempre più indispensabile riforma del governo del territorio. Un aspetto collaterale interessante sarebbe costituito dal risanamento del territorio isolano che potrebbe diventare anche una grande occasione di riqualificazione e di rilancio economico del settore edilizio.
Il segretario regionale di Legambiente Sicilia, Mimmo Fontana, ha dichiarato: “Sarebbe necessario redigere un piano decennale, da finanziare di anno in anno, con il quale sostenere una grande opera di manutenzione straordinaria del territorio, indispensabile per garantire la sicurezza a quei troppi cittadini che oggi nel nostro paese sono messi a rischio”.