Catania – Dal Consiglio via al nuovo Ccn ma resta la piaga degli abusivi

CATANIA – L’istituzione di un nuovo Centro commerciale naturale è stata approvata dal Consiglio comunale catanese. Il progetto, denominato “Parco del Mare Catania”, era stato già presentato nel 2009 ma, privo dei requisiti imposti dalla Regione, è stato rimodultato e ripresentato per una presa d’atto del Consiglio comunale, considerata però tardiva da alcuni consiglieri.
Una nuova scommessa, dunque, per rilanciare il commercio in città e difenderlo dal dilagare dei centri commerciali (l’obiettivo della loro istituzione con la Legge regionale 10 del 2005, secondo l’ex assessore regionale al Commercio, Giovanni Di Mauro, era quello di fornire strumenti, normativi ed economici, ai piccoli artigiani e commercianti che rischiano in Sicilia di essere schiacciati dall’avvento delle grandi multinazionali che già hanno realizzato diversi centri commerciali) che fanno di Catania la città con la più alta concentrazione di queste strutture in Europa. Un nuovo tassello da aggiungersi a quei progetti, di cui è però difficile vedere l’evoluzione, presentati e approvati alla fine del 2009 dal senato cittadino. Ben otto, di cui però solo uno è stato attivato, quello di via Etnea.
“Avrebbero dovuto fungere da ammortizzatore ai centri commerciali – ha affermato Nello Musumeci, capogruppo de La Destra a Palazzo degli elefanti – ma a distanza di anni non hanno trovato applicazione. Noi ne abbiamo deliberati otto, ma a oggi non sappiamo che fine abbiano fatto, né se l’amministrazione abbia dialogato con gli operatori per conoscere eventuali problemi e ostacoli”.
Un problema di assenza di programmazione e di visione lungimirante da parte di sindaco e Giunta anche secondo Puccio La Rosa (Fli) che ha accusato sindaco e squadra di governo, rappresentata in aula dall’assessore alle Attività produttive, Franz Cannizzo, di non avere alcun progetto reale, come dimostrato dal fatto di non aver dialogato con le associazioni di categoria.
“C’è stato, da parte dell’amministrazione, un tentativo di andare a risolvere alcuni elementi – ha ammesso La Rosa – come il contrasto all’abusivismo e il riordino dei mercati, ma sembra proprio manchi la programmazione e un tentativo di abbozzare una linea di svuiluppo”.
Il contrasto serio all’abusivismo, secondo l’assessore Cannizzo, è la dimostrazione più evidente della volontà dell’amministrazione di regolarizzare e rilanciare il piccolo commercio.
“Desidero ribadire con grande forza – ha affermato l’assessore – che l’amministrazione si sta muovendo su due linee ben precise: contrasto dell’abusivismo commerciale e proposizione, cioè cercare di favorire il passaggio da una condizione di illegalità a una di legalità”.
Nessuna programmazione probabilmente, a osteggiare i Centri commerciali naturali, a cui si deve però  aggiungere il perdurare del fenomeno dell’abusivismo, l’assenza di controllo, l’illegalità diffusa, insieme alle strade dissestate e all’inciviltà cronica. Se i Ccn, infatti, avrebbero dovuto riqualificare l’immagine delle città siciliane, rendendole più vivibili e attraenti, di effetti reali a Catania proprio non se ne vedono.