Catania – Amt, rivoluzione ferma ai box. Troppe incertezze finanziarie

CATANIA – Si è arenata in Consiglio comunale la delibera di trasformazione societaria dell’Azienda municipale trasporti, dopo essere giunta al senato cittadino con tre mesi di ritardo. Nel corso dell’ultima seduta dell’assise comunale, infatti, una pregiudiziale del capogruppo del Pd, Rosario D’Agata, davanti la quale la maggioranza si è liquefatta, ha fatto saltare una discussione molto attesa, facendola posticipare a data da destinarsi.
Il consigliere dell’opposizione, nel corso del proprio intervento, ha infatti messo in evidenza come, l’approvazione del Piano di trasformazione dell’Amt, attualmente società municipalizzata, a Spa, comporterà un impegno economico da parte del Comune di Catania non indifferente e tale da esigere un parere obbligatorio da parte del Collegio dei Revisori dei conti.
“Non c’è alcun dubbio – ha affermato D’Agata – che, con la delibera presentata, si assume da parte del Comune un impegno pluriennale, per cinque anni, alla corresponsione a una società, una Spa, di una cospicua somma di denaro. Ritengo pertanto che si tratti di un’anticipazione del bilancio di previsione annuale  e pluriennale del Comune di Catania, per cui è necessario, ai sensi della norma del Regolamento di contabilità di quest’Ente, e precisamente dell’articolo 74, ma anche della norma dell’Ordinamento degli Enti Locali, il parere obbligatorio e per iscritto del Collegio dei Revisori dei conti”.
Secondo la delibera presentata dall’amministrazione, infatti, il contratto di servizio prevede un impegno finanziario per il Comune pari a 17,3 milioni annui, oltre a 8,7 milioni anni, per un ammontare complessivo di 26 milioni di euro.
Un aspetto importante anche secondo il consigliere Francesco Montemagno, affinché l’atto non si areni successivamente: “Non c’è dubbio – ha aggiunto – che questa ‘manovricchia’ dell’Amt comporta un onere ingente per il Comune di Catania e, quindi, occorre che il Collegio si esprima per capire se il Comune ha la disponibilità finanziare per supportare questo grande peso che deriva dell’Azienda Municipale Trasporti”.
Onere che, con molta probabilità, il Comune non sarà in grado di garantire: basti pensare all’attuale situazione finanziaria dell’Ente, il cui direttore generale, Maurizio Lanza, insieme al ragioniere generale, Giorgio Santonocito, hanno predisposto il blocco di tutte le spese correnti ritenute superflue, motivando la decisione con il clima di incertezza che regna in campo finanziario a causa dei tagli ai trasferimenti statali, ma che, di fatto, paleserebbe le evidenti difficoltà dell’amministrazione nel far quadrare i conti.