2011, l’anno delle foreste

CATANIA – Le foreste coprono una superficie di quasi quattro miliardi di ettari, circa il 30 per cento delle terre emerse; ospitano l’80% del patrimonio naturale e 300 milioni di abitanti, fornendo risorse per la sopravvivenza di 1,6 miliardi di persone. In Sicilia, l’estensione dei boschi  (dati del Corpo forestale regionale) è di 510 mila ettari, pari a circa 5100 chilometri quadrati (su 25.711 complessivi).
 
Come noto, emettono ossigeno e assorbono l’anidride carbonica che attraverso la fotosintesi è immagazzinata sottoforma di carbonio. Una sorta di naturale “sequestro del carbonio” che svolge un’azione mitigatrice dei cambiamenti climatici legati alle notevoli emissioni di anidride carbonica dei Paesi industrializzati. A livello globale, le foreste preservano nel suolo un’enorme quantità di carbonio, stimabile intorno ai 500 miliardi di tonnellate, di cui gran parte si trova nelle foreste pluviali tropicali. Questa immensa quantità di carbonio supera l’intera massa dei carburanti bruciati in tutto il mondo negli ultimi cento anni.
Purtroppo c’è un rovescio della medaglia che è il fenomeno della deforestazione che si manifesta quando le foreste sono distrutte, o eccessivamente sfruttate o incendiate. In questi casi, le foreste diventano fonte di emissione di anidride carbonica.
Secondo l’ultimo rapporto FRS (Forest Resource Assessment) curato dalla FAO, ogni anno sono distrutti tredici milioni di ettari di foreste.
Le più minacciate sono le foreste tropicali, che pur estendendosi per il 7 per cento sulla superficie  terrestre, ospitano circa la metà delle specie animali e vegetali del Pianeta.
Sono dati allarmanti se si considera che la deforestazione e il degrado delle foreste sono responsabili di circa il 17% delle emissioni di gas serra dell’intero Pianeta.
È uno scenario preoccupante che fa da sfondo all’anno Internazionale delle Foreste proclamato dall’Onu.
Un’iniziativa ecologica per arrestare la deforestazione e per porre l’accento sulla vitale importanza delle foreste per la sopravvivenza del Pianeta. E anche per ricordare che le foreste generano un valore economico diretto in termini di cibo, prodotti finiti, occupazione -, stimato in circa 130 miliardi di dollari l’anno (Dati  IUCN -International  Union for Conservation of Nature).
Ma tutto ciò non basta. Occorre promuovere anche il recupero delle foreste degradate. Ed è proprio questo l’altro ambizioso obiettivo promosso dall’anno Internazionale delle Foreste.
Secondo uno studio del World Resources Institute, South Dakota University e IUCN, nel mondo vi è una potenzialità di recupero forestale di circa 1,5 miliardi di ettari. Un potenziale enorme che richiede sforzi notevoli, che però vale la pena affrontare.