Vaticano: attività finanziaria sotto stretto controllo

CITTA’ DEL VATICANO – Con una decisione resa nota ieri, Papa Francesco ha esteso l’impegno contro le attività finanziarie e monetarie illegali a tutti gli organismi della santa Sede, compresi lo Ior, l’Apsa, e gli stessi “ministeri” della Curia vaticana. Lo riferisce il bollettino della sala stampa vaticana.
Il cosiddetto “motu proprio” del pontefice “rafforza la funzione di vigilanza e di regolamentazione dell’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif)”, dice il bollettino.
L’Aif e l’Unità di informazione finanziaria italiana hanno firmato nei giorni scorsi un protocollo d’intesa sullo scambio di informazioni sensibili nella lotta al riciclaggio e al finanziamento del terrorismo.
La misura di “vigilanza prudenziale” attribuita all’Aif sull’Istituto opere di religione, detta anche la “banca del Papa” – al centro di diversi scandali negli ultimi decenni – e dell’Apsa, l’amministrazione del patrimonio della sede apostolica, è stata decisa su richiesta del comitato Moneyval del Consiglio d’Europa, precisa il bollettino.
Il Papa ha anche istituito un “Comitato di sicurezza finanziaria”, che coordinerà le autorità competenti della Santa Sede e dello Stato del Vaticano e che, secondo lo statuto, si occuperà della gestione e del contenimento del rischio.
“La promozione dello sviluppo umano integrale sul piano materiale e morale richiede una profonda riflessione sulla vocazione dei settori economico e finanziario e sulla loro corrispondenza al fine ultimo della realizzazione del bene comune”, ha scritto Papa Bergoglio nel “motu proprio”.