Magri incassi dalle concessioni

PALERMO – Acqua, mare, petrolio, sole, vento. Le ricchezze del patrimonio naturale e paesaggistico della Sicilia sono perennemente offerte a costi da saldi di fine stagione. La Regione, che dovrebbe disporre la protezione dei luoghi e la gestione di un equo canone di utilizzazione, permette alle imprese, spesso non siciliane, di lucrare sulle risorse isolane a fronte di pagamenti meramente simbolici.
Così, mentre le casse siciliane languono, altrove le Regioni fanno affari d’oro non genuflettendosi alle imposizioni della lobby di turno, ma predisponendo adeguati costi per le concessioni. Non si tratta di punire chi investe, ma di percepire il giusto contributo per i lauti guadagni. (continua)