Pedaggi autostradali, braccio di ferro

PALERMO – A Palermo affilano le armi in vista dell’incontro di oggi a Roma con il ministro Matteoli per discutere dell’introduzione di ulteriori pedaggi sulle arterie dell’Isola.
Da Palazzo d’Orleans, dove ieri si sono incontrati amministratori e assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità, arriva un messaggio chiaro che sarà inevitabilmente consegnato a Roma: o infrastrutture adeguate o niente pedaggio.
A Palermo si sono dati appuntamento i sindaci e agli amministratori delle province di Caltanissetta, Catania, Enna, Palermo e Trapani con l’assessore regionale alle Infrastrutture e alla Mobilità, Pier Carmelo Russo, per concordare con il governo regionale una linea d’azione comune in vista dell’incontro fissato per oggi a Roma con il ministro Matteoli. La posizione del Governo regionale è stata perfettamente delineate dall’intervento di Pier Carmelo Russo.
“Non è una lotta ‘contro’ di una Sicilia accattona, ma è una lotta ‘per’. Una lotta per ottenere una rete infrastrutturale viaria e ferroviaria comparabile con quella delle altre regioni”.
La rete viaria, e infrastrutturale in generale, langue penosamente nell’Isola, e pertanto la richiesta di un pedaggio per delle autostrade in pessime condizioni e incomplete “diventa il corrispettivo per un servizio che non abbiamo ancora e che, per tale motivo, risulta un balzello inaccettabile”. La protesta dell’assessore regionale spinge verso Roma, dove c’è “un governo che continua a ripetere di non voler mettere le mani nelle tasche degli italiani,in questo modo le mette sicuramente in quelle dei siciliani”.
Anche sullo slittamento del provvedimento, si chiede retoricamente Russo, c’è poco da esultare, in quanto sembra il solito palliativo per calmierare le acque ed arrivare alle elezioni amministrative senza il pesante fardello di un provvedimento impopolare. “Lo slittamento del provvedimento – si domanda Russo – è, per caso, esclusivamente funzionale allo svolgimento delle elezioni, senza arrecare disturbo al manovratore?”. La scelta di Russo è decisamente più incisiva: revoca incondizionata dei pedaggi. Almeno fino a quando la Sicilia non avrà una complessiva rete infrastrutturale degna di questo nome.
Ma siamo ancora solo agli inizi della battaglia perché l’assessore promette un’azione di forza anche sul territorio. “Apriremo – ha spiegato – una linea diretta con tutti i cittadini, istituendo sul sito del dipartimento un’area dove far convergere qualsiasi segnalazione in merito ai disagi riscontrati lungo le nostre autostrade. Sulla base di queste segnalazioni una task force di tecnici si metterà in moto per verificare contratti, tempi di esecuzione e cause dei ritardi dei lavori. Su questo fronte il livello di attenzione sarà altissimo”.
 
Anche l’Anas, oggetto della contestazione di questi ultimi giorni, è scesa in campo tramite Salvatore Campione, responsabile regionale della Cgil proprio presso il gestore della rete autostradale. In Sicilia l’Anas gestisce circa 400 km di autostrade, 4 mila con le strade, attualmente accessibili gratuitamente all’utenza stradale. Quindi la Sicilia sarà certamente la regione più colpita dal provvedimento governativo, anche se, tiene a precisare Campione, in questa operazione non ha responsabilità alcuna l’Anas che è un puro “strumento operativo nelle mani del governo e quindi non ha alcun potere di influenza sulle scelte governative”.