Catania – Lotta della GdF al lavoro nero

CATANIA – Nell’ambito dell’attività predisposta dal comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Francesco Gazzani, finalizzata alla prevenzione e al contrasto del lavoro nero a Catania e provincia, sono stati effettuati controlli a carico di diversi esercizi tra ristoranti, pizzerie, bar e pub. Tutti sono risultati utilizzare manodopera irregolare, con l’accertamento complessivo di 101 lavoratori irregolari di nazionalità italiana e straniera (sia comunitari che extracomunitari) tra cui alcuni minori dei 18 anni.
Per i titolari delle ditte che impiegano lavoratori in nero, oltre all’applicazione della maxi-sanzione da un minimo di 1.500 a un massimo di 12.000 euro per ciascun singolo lavoratore (maggiorata di 150 euro per ogni giorno effettivo di lavoro prestato “in nero”), è prevista la segnalazione alla competente Direzione provinciale del Lavoro con il rischio di sospensione dell’attività economica esercitata.
“I risultati dell’ultimo blitz – ha detto il comandante provinciale della GdF – che risale ad appena qualche settimana fa, realizzato con l’intervento di 50 uomini, confermano come il lavoro nero continui a essere diffuso fra le aziende presenti in provincia e come determini fenomeni di concorrenza sleale col rischio concreto di mettere fuori mercato le imprese che rispettano la normativa in materia di lavoro”.
I compiti della Guardia di finanza per effetto della legge 4 novembre 2010 n. 183 (cosiddetta “collegato lavoro”) in materia di lavoro sono mutati da organo segnalatore al competente Ispettorato del lavoro a organo di accertamento delle violazioni commesse con conseguente irrogazione delle sanzioni previste.
“Il contrasto al lavoro nero – ha concluso Gazzani – attrae in maniera trasversale gran parte dei compiti affidati, molti dei quali in via esclusiva, dalla Legge alla Guardia di Finanza. Infatti, tale fenomeno difficilmente si presenta in modo isolato e nella maggior parte dei casi è connesso ad altre manifestazioni di illegalità che vanno dall’evasione fiscale e contributiva, allo sfruttamento dell’immigrazione clandestina, alle frodi in danno del sistema previdenziale e alla produzione e commercio di merce contraffatta”.
Nel 2010 il notevole sforzo operativo da parte della GdF di Catania profuso nella lotta al sommerso da lavoro ha permesso l’individuazione di 238 lavoratori irregolari e in nero fra cui molti minorenni e 63 datori di lavoro verbalizzati. Ciò a conferma di come il fenomeno sia piuttosto diffuso, specie nei settori dell’edilizia, dell’agricoltura.