Catania – Sul futuro urbanistico della città molto fumo ma niente certezze

CATANIA – Le linee giuda del Piano regolatore generale catanese saranno discusse in Consiglio comunale entro il 30 maggio. Ad affermarlo è stato l’assessore all’Urbanistica e vicesindaco, Luigi Arcidiacono, nel corso di un incontro promosso dalla commissione consiliare Urbanistica, presieduta da Alessandro Porto, per conoscere i criteri inseriti nel nuovo Piano urbanistico e le tempistiche con cui questi arriveranno a essere illustrati al senato cittadino.
I consiglieri della commissione hanno chiesto chiarimenti a Paolo La Greca, il docente del dipartimento di Ingegneria dell’Ateneo catanese che coordina il gruppo di lavoro per la redazione del Prg, a Stefano Stanghellini, architetto consulente esperto in ambito di sistemi di perequazione, allo stesso assessore nonché al direttore  dell’ Urbanistica, Gabriella  Sardella e al dirigente dell’ufficio Prg, Rosanna Pelleriti.
“Abbiamo voluto questo incontro – ha spiegato Porto – per sapere a che punto si è arrivati in relazione alla programmazione urbanistica e quali caratteristiche avrà il nuovo Piano”.
Tutelare il territorio privilegiandone la conservazione e dando spazio alla trasformazione e all’innovazione delle parti degradate. Secondo quanto spiegato, saranno le caratteristiche del nuovo Prg: in particolare, come ha sottolineato La Greca, le modalità di intervento con cui si sta procedendo all’elaborazione del piano prevedono comparti di perequazione, rigenerazione partecipata e interventi con sistema perequativo diffuso. La perequazione, dunque, sarà la caratteristica principale del nuovo documento, in modo da non danneggiare nessun proprietario prevedendo, in alcuni casi, premialità per le demolizioni di alcuni edifici fatiscenti ma strategici per la realizzazione del comparto.
Una buona notizia, dunque, per la città di Catania, priva di Piano regolatore generale da decenni, anche se, relativamente allo sviluppo urbanistico, l’amministrazione rimane immobile davanti al progetto Stella Polare che dovrebbe cambiare il volto della zona sud della città.
“Perché – ha chiesto il vice presidente vicario del Consiglio comunale, Puccio La Rosa, con un’interrogazione all’assessore all’Urbanistica – non sono stati ancora depositati gli atti relativi al progetto?” La richiesta avanzata, come ha spiegato La Rosa, “nasce dalla considerazione che, in occasione della conferenza dei capigruppo dello scorso cinque aprile, l’amministrazione Stancanelli si era detta pronta a depositare presso l’ufficio Consiglio gli atti relativi alla variante al Piano particolareggiato prospettati dalla società Stella polare e quindi ad aprire finalmente il necessario confronto ed approfondimento politico amministrativo con il Consiglio comunale rispetto a un progetto che può rappresentare lo strumento per rilanciare l’area della Plaia e dotare la città delle necessarie infrastrutture in grado di innescare il volano dello sviluppo economico legato al turismo”.
Deposito che, nonostante siano passate diverse settimane, non è ancora stato effettuato.
“Ritengo – conclude La Rosa – che su quest’argomento sia fondamentale aprire un confronto che risulta impossibile in assenza di atti e proposte amministrative, di competenza della Giunta comunale, su cui il Consiglio possa, poi, aprire la necessaria fase di controllo, dibattito ed approfondimento. Ecco perché auspico una risposta in breve tempo, nella necessità di risolvere problemi e creare condizioni vere di sviluppo economico, sociale e culturale per la propria comunità”.