Regione e Comuni, partecipate illegali

Massima liberalizzazione, riduzione degli affidamenti in house, concorrenza nella scelta del socio privato nelle società miste, affidamento degli appalti tramite gare pubbliche e riduzione dei costi per la pubblica amministrazione.
Tutto questo chiede il legislatore nazionale nella gestione dei servizi pubblici locali, a partire dalla legge 287/90 istitutiva dell’Autorità Antitrust, e fino ai nostri giorni con l’art. 23 bis della legge 133/2008 che impone la pubblicità dell’affidamento in house e la richiesta di parere all’Antitrust. Ma tutto questo è ignorato dalle amministrazioni siciliane, infatti nella banca dati dei pareri sugli affidamenti in house dell’Antitrust non c’è traccia di enti siciliani. (continua)