Palermo – Un bilancio di lacrime e sangue tutto personale e partecipate

PALERMO – Un bilancio prosciugato dalle partecipate e dalle spese per il personale. Il documento programmatico del Comune di Palermo è l’ennesimo bilancio ingessato, asfittico, con spese correnti per 766.303.214 euro e spese in conto capitale per 88.276.940 euro. A fare la parte del leone dell’ultimo bilancio dell’era Cammarata tra le spese correnti sono le ex municipalizzate, per i cui contratti di servizio il Comune impegna 248 mln di euro, mentre 284 mln vanno al pagamento degli stipendi dei dipendenti comunali.
 
Per quanto riguarda, invece, le spese in conto capitale, i contratti di servizio con le società partecipate costano 6,7 mln di euro, 33 mln sono legati alle opere pubbliche e 4,2 mln interessano comunque l’area infrastrutture. Le risorse per gli altri settori della macchina amministrativa e della vita della città sono tutte declinate al condizionale. Lo sono i 7 mln di euro indicati per sostenere la cultura e quindi l’attività dei teatri Massimo e Biondo, ma lo sono anche le risorse per il sociale, per mantenere in vita i servizi destinati a disabili anziani.
“Contiamo di impegnare in questo settore le risorse che arriveranno dall’avanzo di amministrazione” ha annunciato il sindaco Cammarata. Ma le fasce deboli della popolazione come i teatranti dovranno aspettare il responso consuntivo di bilancio per avere contezza della propria sorte. Critica l’opposizione. Per il segretario provinciale Idv di Palermo, Pippo Russo il bilancio varato dalla giunta “certifica la morte per i servizi sociali, per lo sport e la cultura, senza contare la situazione disastrosa di tutte le ex municipalizzate e il dramma dei rifiuti sempre più grave”. Critici anche i sindacati la scorsa settimana hanno spalleggiato la protesta degli operatori del sociale messi in ginocchio dal mancato versamento dei contributi da parte dell’amministrazione.
Intanto, sul fronte delle poltrone, a Villa Niscemi fervono le manovre per il nuovo rimpasto di giunta, che vedrà il rientro di Forza del Sud. Gli uomini di Miccichè starebbero trattando l’ingresso di due assessori nell’esecutivo, ai quali molto probabilmente dovrà fare spazio un tecnico.  “Invece di tagliare i fondi agli ultimi, perché non tagliano gli assessorati e i costi della politica?” accusa il capogruppo del Pd a Sala delle Lapidi, Davide Faraone.