Palermo – Vucciria alla ricerca di un’identità tra decadenza e piani di recupero

La Vucciria, storico mercato palermitano, un tempo simbolo del capoluogo siculo è ora vittima della globalizzazione, e l’area circostante è costeggiata da edifici e monumenti cadenti e malridotti, fra rifiuti, abbandono e incuria di ogni genere.
“Nella zona intorno piazza Garraffello – ha assicurato l’assessore al Centro storico, Maurizio Carta, prima di rassegnare le dimissioni – si sta intervenendo con un piano di 1 mln e 600 mila euro che è in fase di redazione e deve essere approvato in Giunta entro l’estate: soldi destinati all’illuminazione, alla sistemazione dell’impianto fognario e delle basole e al restauro della fontana e della piazza. Stiamo redigendo i progetti – ha continuato Carta –  mentre i fondi sono disponibili perché li attingiamo dalle economie e dalla Legge 25. Naturalmente non possiamo pensare che il mercato si possa riattivare soltanto con azioni pubbliche, perché non dimentichiamo che sono cambiate le condizioni generali di questo. Il nostro intervento è mirato anche sul ritorno dei residenti, un obiettivo che ci poniamo fermamente. La Vucciria potrebbe tornare a essere polmone vitale di quest’area, quando saranno completati i lavori di riqualificazione della Cala, che diventerà la porta d’ingresso del centro storico”.
Per Fabrizio Ferrandelli consigliere comunale dell’Idv però, tutto questo non è sufficiente: “Il piano della giunta riguarda solo poche zone della Vucciria, un quartiere svuotato della sua anima. Del mercato storico – prosegue  Ferrandelli – rimane ormai ben poco e la stragrande maggioranza degli edifici è in decadenza, tanto che il comune avrebbe dovuto intervenire molto prima di adesso. Del genio della Vucciria poco rimane a parte sporcizia e incuria e non ci sarebbe nemmeno bisogno di spese straordinarie per mantenere una manutenzione ordinaria che per le condizioni del quartiere sarebbe già rivoluzionaria. Paradossalmente in mezzo al degrado degli edifici e a quello della spazzatura, al decadimento dei monumenti, l’amministrazione s’è preoccupata soltanto di rimuovere l’installazione di Uwe Jäntsch, la cattedrale di rifiuti”.
Già, Uwe Jäntsch, l’artista austriaco che della Vucciria ha fatto la sua casa e il suo laboratorio artistico, come vede adesso la zona? “Quando, nel 1999 – dice Jäntsch – venni per la prima volta in Sicilia e vidi la Vucciria, mi parve di tornare indietro nel tempo. Io sono cresciuto con la società dei supermercati e del mercato globale, la cui unica scelta è quelli dei prezzi, senza una vera caratteristica distintiva. Una volta visitata la Vucciria mi ritrovai a vivere nel passato, coi cartelli scritti a mano, nessuna pubblicità e i prezzi da concordare col singolo commerciante, una vera e propria comunicazione diretta, nessun automatismo, eppure era il presente. Adesso – conclude l’artista – Palermo sembra aver perso l’interesse verso la Vucciria e la sua cultura, che si sta disperdendo”.
 

 
Abitanti in fuga. È indispensabile che il Comune stimoli i privati
 
Il decadimento dell’area attorno la Vucciria è dato anche dal totale abbandono degli edifici circostanti e la fuga degli abitanti dal quartiere. Tornerà abitabile la zona? “Il comune  – dice il consigliere comunale Fabrizio Ferrandelli (Idv)  – avrebbe dovuto intervenire molto prima, intimando ai proprietari di non lasciare gli edifici in questo stato di abbandono, agendo con un’opera di incentivazione, con spazi pubblici, zone illuminate, servizi, oppure provvedendo alla riqualificazione, per addebitare poi a privati le spese, cosa che sicuramente avrebbe consentito la manutenzione degli immobili”. Maurizio Carta, che resta consulente del sindaco per il Piano strategico, asserisce che questo è un obiettivo del suo mandato, sottolineando che: “Stiamo attivando delle azioni nei confronti dei proprietari degli edifici per stimolare il loro intervento, per le situazioni di pericolo e di degrado molto avanzate ed evidenti. A questo – prosegue Carta – risponderà il bando che stiamo emanando, dedicato ai privati”. (lm)