PALERMO – Tredici interventi strategici per lo sviluppo della Sicilia con un impegno di spesa di 930 milioni di euro entro l’anno. Sono iniziative che, con i fondi europei, hanno l’obiettivo di far crescere la regione nelle innovazioni tecnologiche, nelle opere pubbliche, nella sanità. Sono progetti individuati dalla giunta Lombardo con la rimodulazione del Po Fesr 2007-2013, allo scopo di accelerare la spesa su alcuni settori ritenuti prioritari ed evitare la frammentazione delle risorse per opere che non hanno un programma di crescita omogeneo.
Con la legge regionale 9/2009 le modifiche di carattere finanziario vengono comunicate alle commissioni Bilancio e Ue dell’Assemblea regionale siciliana.
Questa settimana Bilancio, presieduta da Riccardo Savona, ha fatto il punto sull’agenda comunitaria nell’audizione con Felice Bonanno, dirigente generale del dipartimento Programmazione. In particolare, nel Po Fesr i collegamenti per la mobilità hanno avuto un incremento di 50 milioni di euro. Nell’elenco dei grandi progetti vengono inseriti la velocizzazione della linea ferroviaria Palermo-Agrigento, tratta Fiumetorto-Agrigento e l’itinerario “Agrigento-Caltanissetta”. Valutato l’inserimento della velocizzazione della linea ferroviaria Catania-Palermo, d’intesa con Rfi.
Tra i grandi progetti rimane l’interporto di Termini Imerese, considerato di “valore strategico anche per le problematiche occupazionali e di sviluppo che hanno investito l’area con la fuoriuscita della Fiat”.
Cresce di 120 mln di euro lo stanziamento per l’innovazione e la ricerca. La rimodulazione dei fondi propone, tra l’altro, l’incremento delle risorse nel settore digitale. Individuate le priorità per la “Banda larga Sicilia” e per alcune operazioni selezionate dal ministero Pubblica istruzione per l’apprendimento.
Allo sviluppo urbano e sostenibile sono andati 90 mln di euro in più. L’iniziativa ha l’obiettivo di far partire il progetto “Adroterapia” che riguarda l’oncologia. Altri interventi interessano la sanità, i servizi, le città. Le modifiche di carattere finanziario ha comportato 167 mln di euro in meno per le attività culturali e 50 mln in meno per le imprese. Ridotta la spesa anche per la Governance (-43 mln di euro) che ha, tra gli obiettivi, il supporto alle amministrazioni locali nell’utilizzo dei fondi strutturali e la diffusione della legalità.