PALERMO – Senza apprendistato, il cui capitolo di bilancio per le imprese artigiane da anni e all’asciutto, e senza neanche le misure alternative. In Sicilia i canali per incentivare l’occupazione giovanile attraverso la formazione dei giovani diventano sempre più asfittici e radi.
Un gravissimo campanello d’allarme in un territorio dove già si è su livelli di disoccupazione giovanile che sfiora il 40 per cento. Un’enormità a livello non solo nazionale ma persino europeo. In tutto questo la macchina burocratica della Regione va a rilento e da anni porta avanti l’iter degli avvisi 7,8 e 12 per i cosiddetti tirocini. Misure che purtroppo ancora oggi non hanno visto la luce eppure su cui si sta lavorando però dal 2009 in alcuni casi. Lo spiraglio resta il progetto Re.La.R. che proprio in questi giorni è partito anche in Sicilia. In ballo ci sono 800 tirocini promossi dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali (Direzioni Generali dell’Immigrazione e del Mercato del Lavoro) e dalla Regione Sicilia stessa, che rientra all’interno dell’Obiettivo Convergenza, frutto dell’accordo siglato lo scorso 6 ottobre 2010 per la realizzazione di un intervento sperimentale di politica attiva del lavoro, volto a contribuire alla prevenzione del lavoro sommerso, attraverso la creazione di una rete di servizi pubblico/privati.
Lo stesso Ministero ha individuato in Italia Lavoro il soggetto attuatore del progetto. Tra le 4 regioni del Sud coinvolte la Sicilia è la seconda per numero di tirocini assegnati: per l’esattezza sono 833, meglio solo la Campania con un centinaio in più. La dimensione del lavoro sommerso in Sicilia, di particolare rilievo in alcuni settori come l’edilizia, l’agricoltura, i servizi alla persona e il turismo, ha indotto il Governo e le Istituzioni a programmare questi interventi di politica attiva per consolidare la rete dei Servizi per la prevenzione del lavoro sommerso.
In particolare con Re.La.R. si vuole rafforzare i servizi di incontro domanda/offerta di lavoro, sviluppare l’offerta di misure di qualificazione dei lavoratori, estendere l’utilizzo di tutte le forme contrattuali previste nel nostro ordinamento, al fine di garantire la permanenza nel mercato del lavoro regolare dei soggetti più deboli.
Tale programma, che sviluppa una combinazione di azione di sistema e politiche attive, risponde anche alle numerose raccomandazioni comunitarie in tema di lotta al lavoro irregolare e persegue principalmente i seguenti obiettivi: sperimentare l’efficacia delle intese e dei percorsi di contrasto al lavoro irregolare sviluppati e condivisi all’interno del progetto sui territori regionali, coinvolgendo una platea sufficientemente vasta di lavoratori immigrati; allargare e sostenere la rete dei Soggetti autorizzati/accreditati in grado di fornire, in sinergia con i Servizi Pubblici, strumenti e servizi di informazione ed orientamento al lavoro, riqualificazione professionale, attestazione delle competenze, supporto all’incontro di Domanda/Offerta di lavoro.
L’approfondimento. In ballo ci sono finanziamenti per 5 milioni di euro
Le risorse finanziarie ammontano a 5 milioni di euro a valere sul Pon “Governance e Azioni di Sistema” – Ob. Convergenza. Di questi 4,5 vengono utilizzati per interventi di politica attiva. Il progetto riguarda tre settori (Edilizia, Turismo e Agricoltura) e intende realizzare tirocini per l’organizzazione dei quali sarà coinvolta la rete degli attori pubblici e privati. Italia Lavoro ha pubblicato un avviso pubblico per la creazione di un elenco di soggetti promotori di tirocini formativi. I tirocini dovranno essere realizzati entro dicembre 2011. I destinatari dei tirocini sono disoccupati e inoccupati, per il 60 per cento cittadini extracomunitari e per il restante 40 per cento cittadini italiani e comunitari. Le regioni e i servizi pubblici e privati collaboreranno alla individuazione di opportunità di inserimento lavorativo per i partecipanti ai percorsi (incentivi all’occupazione, promozione dell’apprendistato ecc.). Il progetto terminerà il 30 giugno 2012. “La grave crisi occupazionale nella quale si trova la Sicilia, impone la necessità di promuovere la piena partecipazione di tutti alla vita economica” commenta il deputato regionale del Pd, Concetta Raia, in una lettera inviata all’assessore regionale al lavoro, Andrea Piraino.