Rifiuti tossici sulla banchina. Procura di Palermo apre un’indagine

PALERMO – La Procura di Palermo ha aperto un’indagine su un presunto traffico illecito di riuti provenienti da lavorazioni industriali  e poi lasciati in container sulla banchina del porto di Palermo. Resta da verificare anche se, a causa del trasporto ritardato e completato solo qualche giorno fa, ci sia stata una perdita con conseguente sversamento a mare.
La vincenda è ancora tutta da definire. La certezza, per ora, è che per anni oltre 13mila tonnellate di rifiuti tossici, costituiti da acqua e idrocarburi, provenienti dalle lavorazioni industriali della Smeb di Messina, industria che si occupava di costruzioni navali, sono stati lasciati in un container sulla banchina del porto di Palermo in attesa dello smaltimento. La ditta affidataria, la Bonifiche.com, non ha mai provveduto ed è poi decaduta dalla concessione ottenuta per l’eliminazione dei reflui.
Adesso la Procura di Palermo ha deciso di aprire un’indagine per traffico illecito di rifiuti. Il fascicolo d’inchiesta, coordinato dal pm Geri Ferrara e dall’aggiunto Ignazio De Francisci, è ancora iscritto a carico di ignoti. I magistrati cercheranno di chiarire perché i liquidi, altamente inquinanti, sono rimasti chiusi in un container senza essere smaltiti.
Solo dopo la scadenza della concessione della Bonifiche.com infatti sono stati caricati, in due momenti diversi, su navi speciali per lo smaltimento. L’operazione – l’ultima fase si è conclusa giorni fa con la presa in carico dei rifiuti da parte di un’imbarcazione danese – ha avuto costi molto elevati che sarebbero stati parzialmente coperti da finanziamenti pubblici.
Infine la Procura sta accertando se, come si sospetta, ci sia stata una perdita nel container in cui i reflui erano conservati con conseguente sversamento nelle acque del porto.