Videosorveglianza nei condomini, sicurezza e tutela della privacy

CATANIA – I furti negli appartamenti sono sempre più frequenti specie in certi periodi dell’anno ed è per questo che in molti condomini si è provveduto a deliberare l’installazione di telecamere volte a registrare quanto accade negli spazi comuni dell’edificio.
Nel caso di furti, atti vandalici o altri reati, basterà denunziare l’accaduto alle autorità, in modo che queste possano visionare quanto è stato registrato dall’apparecchiatura di videosorvenglianza e tentare in questo modo di individuare i responsabili.
Si tratta di una metodica che, se da un lato funge da grande ausilio nella sorveglianza dell’edificio condominiale, dall’altro potrebbe mettere a rischio la privacy dei singoli condomini.
Per porre rimedio a questo inconveniente, il Garante per la privacy è intervenuto con un’apposita segnalazione al Parlamento ed al Governo, già il 13 maggio del 2008 e ciò al fine di contemperare gli opposti interessi in gioco e far in modo che non si incorra nella violazione dell’art. 615 bis del codice penale che sanziona chiunque si procura indebitamente immagini concernenti la vita privata. Immagini che, secondo alcuni orientamenti giurisprudenziali, potrebbero ricomprendere anche quelle riprese nelle aree comuni. Del resto, nessuna precisazione viene operata dalla legge in merito e nessuna espressa previsione si rinviene per quanto riguarda la maggioranza necessaria per la deliberazione assembleare che dovrebbe autorizzare l’installazione delle telecamere.
Ma i casi che in modo particolare mettono in pericolo la riservatezza dei singoli condomini, sono quelli relativi all’arbitraria ed autonoma installazione di mezzi di videosorvenglianza da parte di un singolo condomino, per ragioni attinenti esclusivamente alla propria sicurezza specie nel caso in cui egli sia già stato vittima di precedenti furti.
Da ultimo, il Tribunale di Varese, con la sentenza del 16 giugno 2011 n. 1273, ha chiarito che il singolo abitante del palazzo non può decidere autonomamente di installare delle telecamere che registrino quanto accade nel condominio e ciò, sia nelle parti comuni che in quelle di pertinenza dei singoli proprietari. Ne consegue che, in caso di installazione arbitraria, lo stesso sarà obbligato a rimuovere tempestivamente gli impianti suddetti.
Ma v’è di più, lo stesso Giudice ha altresì statuito che, in detta materia, neanche il condominio ha il potere di autorizzare la detta installazione se non attraverso una delibera all’unanimità. I diversi orientamenti si susseguono per una sola ragione: non è stata ancora emanata una normativa ad hoc, in grado di risolvere le varie problematiche e di porre fine a questa eterna confusione in materia.

avv. Francesca Pecorino
collegio dei professionisti di Veroconsumo