Palermo – La Città è in preda al traffico ma i parcheggi restano vuoti

PALERMO – I casi più clamorosi di parcheggi realizzati e inutilizzati sono quelli di via Basile, Nina Siciliana e della Zisa. Questi parcheggi sono costati quasi dieci milioni di euro ma, a tutt’oggi, non riescono a essere utilizzati come ci si aspetterebbe da strutture che sono state costruite principalmente per assolvere il compito di decongestionare il traffico, offrendo una valida scelta di delocalizzazione dei mezzi privati a favore dei mezzi pubblici.
Esattamente questa è la nota dolente, si sono realizzati i parcheggi senza avere una chiara idea di come e a quali costi, fare trasferire gli automobilisti dalle varie aree di sosta verso il centro cittadino. È un classico esempio d’inefficienza burocratica non tanto per la qualità delle opere realizzate ma per l’incapacità di definire un progetto del quale, prima della sua realizzazione, avrebbero dovuto verificarsi tutte le possibili convergenze d’intenti e di necessità, in forma dettagliata, riguardo tutti i settori dell’amministrazione comunale interessati.
E invece no! Quella notte tra il 31 gennaio e l’1 febbraio del 2003 il Consiglio comunale di Palermo approvò il Piano parcheggi, forse con il reale intento di offrire alla città un sistema che, se completato nei tempi e razionalizzato con adeguato sostegno dei mezzi pubblici, avrebbero offerto una reale opportunità di cambiamento, almeno per quanto attiene l’ingombrante gestione del traffico.
Da soli, questi tre parcheggi citati, riuscirebbero a contenere quasi duemila autovetture. Un numero sicuramente elevato che consentirebbe di alleggerire, soprattutto in centro, l’inquinamento generato dai gas di scarico. Il comune denominatore è invece l’abbandono, la rassegnazione all’inutilizzo.
Se l’amministrazione comunale non provvederà in tempo a ripristinarne l’uso, anche modificandone la destinazione, questi parcheggi saranno destinati a tutto, tranne che ad essere utilizzati sapientemente dalla comunità.
In realtà i primi sintomi del degrado cominciano a notarsi, ad esempio la prima carcassa d’auto ha fatto la comparsa nel parcheggio Nina Siciliana. Nel parcheggio Zisa, a parte le erbacce e rifiuti a macchia di leopardo tanti camper trovano ricovero (meglio che pagare un garage privato!). Se la solitudine potesse misurarsi in metri quadri, nel parcheggio Basile ne troveremmo tantissima, dati i 36mila metri quadri dell’area e insieme con essa tanta desolazione.
Un quadro di cui il non decisionismo politico sta continuando a dipingere una tela a tinte fosche e soprattutto incomprensibili alla stragrande maggioranza di cittadini di questa città “europea”.
 

 
L’opinione. Esempio di incapacità gestionale
 
“La mancanza di una seria e programmata politica di gestione delle aree destinate a parcheggio ha ripercussioni gravissime sul trasporto urbano e sulla viabilità cittadina – ha affermato Fabrizio Ferrandelli,  capogruppo Idv al Comune di Palermo –
Queste aree infatti, se ben gestite, potrebbero servire da punto di snodo e di raccordo con il trasporto pubblico risolvendo così, almeno in parte, il problema dello smog e del traffico.
Paradossalmente invece, il trasporto pubblico subisce dei tagli e i parcheggi, Piazzale Einstein o quello di via Nina Siciliana per fare un esempio, diventano discariche a cielo aperto esposte all’incuria e al degrado.
E dire – ha concluso Ferrandelli – che questa operazione sarebbe a costo zero per l’Amministrazione.
Un altro esempio, conclude, di incapacità gestionale che grava sulla città e sui cittadini”.