PALERMO – Presto i siciliani virtuosi potranno finalmente evitarsi quello spettacolo indecoroso di lavatrici, frigoriferi ed altri elettrodomestici a fine vita abbandonati normalmente su strade e marciapiedi. Quelli, invece, meno civili avranno la possibilità di chiederne la rimozione addirittura in casa. La Sicilia come la Svizzera? No di certo, ma forse a un piccolo passo verso l’educazione civica, grazie ad un’iniziativa di Confcommercio Sicilia che nei giorni scorsi ha presentato in una conferenza stampa il Coordinamento per la realizzazione del “Network Raee” (Rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche), che avrà come partner le Camere di Commercio, la Provincia regionale di Palermo e la Regione siciliana e partirà come progetto pilota dal capoluogo.
Il Network Raee si collega al sistema “uno contro uno” previsto dal dlgs 151/2005, che impone ai distributori di assicurare al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura elettrica ed elettronica, da parte di un privato, il ritiro gratuito dell’apparecchiatura usata. Il centro di coordinamento provinciale sarà l’Ancra Palermo, e avrà il compito di coordinare il flusso di informazioni, la comunicazione nonché l’attività di servizi offerta attraverso la rete di negozi che decideranno di aderire all’iniziativa. Accedendo al portale, gestito dal centro di coordinamento, gli utenti potranno conoscere i negozi aderenti alla ‘Rete Negozi Verdi Confcommercio’. Inoltre, il progetto prevede una campagna formativa ed informativa per operatori e cittadini e un apposito call center con numero verde per rispondere ed indirizzare la cittadinanza, ad esempio riguardo l’isola ecologica piu’ vicina.
“L’obiettivo del progetto è di rendere le città pulite – spiega Maurizio Calaciura, presidente provinciale Palermo A.n.c.r.a. Confcommercio e delegato consigliere nazionale -. La legge ha previsto con un decreto sui rifiuti Raee di dare una funzione accessoria ai commercianti, cioè di evitare che il prodotto finisca in mezzo le strade. L’esercente stesso potrà comunicare tramite un logo preciso, messo all’ingresso del proprio esercizio commerciale, quanti rifiuti ha potuto raccogliere. Da oggi stiamo creando dei tavoli tecnici di coordinamento regionale e metteremo insieme tutti i soggetti interessati dalla raccolta allo stoccaggio dei rifiuti. Vogliamo comprendere come applicare la legge in Sicilia, spingendo la parte pubblica ad avere una forza maggiore. Con il tavolo tecnico, cercheremo di realizzare delle isole ecologiche all’interno della citta’, affinche’ il privato possa avere un punto di raccolta dove depositare i rifiuti”.
L’assessore regionale al Territorio e Ambiente Gianmaria Sparma, presente in conferenza stampa insieme al capogruppo di Fli all’Ars Alessandro Aricò, si è mostrato interessato al progetto ed ha annunciato che a breve partiranno le conferenze di servizio con comuni e province per pianificare le installazioni delle isole ecologiche (cubi di 10 per 10) e vincere i vincoli urbanistici e ambientali.
“Il progetto – ha dichiarato- è in linea con il Piano dei rifiuti regionale, e la Sicilia purtroppo è indietro su questo fronte. Noi abbiamo un obiettivo comunitario che è la raccolta di 4 kg di rifiuti Raee pro capite, in Sicilia siamo fermi a 2,2. Iniziative come queste, spero ci facciano raggiungere l’obiettivo, per far sì che certi rifiuti che purtroppo vediamo per strada, non solo possano essere riciclati ma anche riutilizzati".
Sulla stessa linea Aricò, per il quale “è un assurdo che Palermo abbia una sola piattaforma ecologica, a Termini Imerese, cosi come è impensabile che l’Amia continui svolgere un servizio, quello appunto della raccolta per strada degli elettrodomestici, che non le spetta per contratto”.
A onor del vero, l’Amia ha fatto sapere che sospenderà questo servizio aggiuntivo. “Come partenza- prosegue Aricò- dobbiamo moltiplicare le isole ecologiche e lo dobbiamo fare anche imponendo ai comuni superiori ai 20 mila abitanti di avere almeno una piattaforma ecologica. Ma visto che siamo consapevoli delle poche risorse a loro disposizione, i comuni potrebbero siglare degli accordi con le imprese. Tutto questo sarà inserito nella proposta di legge che presenteremo in Aula la prossima settimana”.