CATANIA – “Irregolare presenza nelle scritture contabili di residui attivi e passivi risalenti a esercizi finanziari remoti”. È questa una delle importanti irregolarità riscontrate da un’ispezione amministrativo-contabile dell’Università di Catania da parte del ragioniere generale dello Stato su indicazione del ministero dell’Economia e delle finanze. Fino a oggi sarebbero stati conteggiati in bilancio, falsandolo, anche dei crediti che in realtà sono inesigibili, una cifra notevole che però tende ad essere occultata per il suo totale.
Tutta la situazione conti non è chiara in Ateneo, sia a livello centrale che periferico. A un bilancio non proprio limpido, infatti, andrebbe aggiunta un’imprecisa tenuta della contabilità relativa alla gestione dei fondi per l’edilizia, perché veniva tenuta manualmente, ma definitivamente superata dal 2009 e un notevole ritardo della presentazione dei singoli conti consuntivi da parte dei centri autonomi di spesa all’amministrazione centrale con ripercursioni negative sulla predisposizione del conto consuntivo consolidato. Va poi ricordata, sempre secondo la verifica amministrativo-contabile voluta dal ministero dell’Economia e delle Finanze, “l’illegittimità dell’articolo 11 bis, comma 4, del ‘regolamento per l’assunzione a tempo indeterminato di personale da inquadrare nella qualifica dirigenziale e per il conferimento di incarichi dirigenziali a tempo determinato’ laddove consente l’attribuzione al direttore amministrativo della qualifica dirigenziale di prima fascia”. Oltre al bilancio, insomma, sembrerebbe in dubbio anche la legittimità della qualifica dirigenziale di prima fascia dell’attuale direttore amministrativo Lucio Maggio.
Il rettore Antonino Recca, dal canto suo, non accetta tale situazione e invita alla calma, a non parlare negativamente dell’Ateneo per evitare preoccupazioni inutili e soprattutto per non screditare l’intera comunità accademica davanti al resto d’Italia.
“Non esiste nessun buco di bilancio – afferma il rettore – e chi fa circolare una tale notizia, anche sui giornali nazionali, si deve assumere la responsabilità di un messaggio assolutamente falso. La situazione che sta vivendo l’Ateneo è legata al decentramento e ai debiti di una Facoltà in particolare, situazione che stiamo sempre più sanando. Man mano che si chiudono cause e transazioni e abbiamo la certezza dei fondi inesigibili, infatti, stiamo cancellando i residui attivi e passivi”.
Spesso però si tratta di cifre risalenti a molti anni fa, oltre venti, come i residui attivi già eliminati per un totale di 4.576.212,45 euro e che il rettore cita nella risposta inviata al ministero dell’Economia. Abbiamo chiesto a Recca se nel bilancio siano state inserite somme dichiarate già inesigibili relative al consorzio ennese, ma il rettore non scende nel dettaglio, è categorico e ribadisce il concetto del documento finanziario in ordine.
Per quanto riguarda invece la polemica circa l’illegittimità della nomina dirgenziale di prima fascia al direttore amministrativo Lucio Maggio, Recca definisce il tutto “ridicolo”, invitando a leggere la risposta ufficiale al Ministero in cui si legge: “l’art 11 bis, comma 4 del regolamento, nel fissare i requisiti soggettivi, si limita a prevedere la possibilità di affidare incarichi dirigenziali di prima fascia anche a coloro che abbiano svolto l’incarico di direttore amministrativo press l’ateneo di Catania per almeno un anno”.