Catania – “Archi della Marina”, un simbolo che potrebbe non esistere più

Catania – Una raccolta firme che indichi all’amministrazione cosa fare degli “Archi della Marina”. È questa la proposta partita dalla prima municipalità, che ha pensato di coinvolgere la cittadinanza sull’argomento spinoso che da anni tiene sospeso il fiato di molti cittadini, relativamente al futuro del “monumento” , tra i più noti e riconoscibili simboli di Catania.
C’è chi parla di abbattere gli archi per recuperare, almeno a livello visivo, il rapporto con il mare (la cui vista è oggi preclusa anche per la loro presenza), chi di realizzare una pista ciclabile che da Ognina arrivi fino al centro storico, e chi, invece,  vorrebbe mantenerli così come sono perché espressione del passato della città etnea e parte integrante della sua storia, magari realizzandovi all’interno spazi culturali. Ma se tante sono le proposte e le aspettative, in realtà di progetti concreti poco se parla.
Questo uno dei motivi che ha spinto Carmelo Coppolino, presidente della prima circoscrizione comunale, insieme al Consiglio tutto, a coinvolgere la cittadinanza. “Il waterfront e la sorte che subiranno gli archi della marina sono di interesse per tutti i cittadini catanesi. – spiega Coppolino. Abbiamo pertanto pensato – continua – di realizzare gazeboo e stand informativi per raccogliere le impressioni e le richieste della cittadinanza e coinvolgerla nel futuro di questo pezzo di città”. Se è infatti vero che gli archi non sono annoverati tra i monumenti dalla Sovrintendenza ai Beni Culturali, è altrettanto vero che per molti catanesi questi rappresentano un pezzo di storia di enorme importanza, così come lo sono dal punto di vista antropologico.
“Gli archi non saranno eliminati – assicura Santo Castiglione, presidente dell’Autorità portuale di Catania. Il progetto su cui si sta lavorando – continua – non ancora ufficializzato, prevede l’eliminazione solo di una parte, ma il mantenimento della porzione che si trova in prossimità della Pescheria  e che attraversa la Villa Pacini. Abbiamo accolto la richiesta del presidente Coppolino – aggiunge – perché vogliamo innescare una discussione attiva che metta in condizioni i tecnici di progettare, tenendo presente quello che chiedono i cittadini. La pista ciclabile? – conclude Castiglione – pura fantasia!”.
 
Eppure, c’è chi sottolinea il fatto che già da tempo sono pronti progetti alternativi, approntati dagli Uffici comunali (uno prevede la realizzazione di un ponte sopra il porto, l’altro l’interramento dei binari sotto l’area portuale) e già ripresi in un convegno di Italia Nostra nell’ottobre 2006 nonché discussi e condivisi in commissione urbanistica nella scorsa legislatura.
“Tanto che – afferma Giovanni Giacalone, esponente del Pd – l’emendamento n.19 al nuovo Prg, quando fu presentato dalla precedente amministrazione, prevedeva di rivedere la viabilità in corrispondenza degli archi della marina in relazione all’interramento ferroviario e al Piano regolatore del porto, prevedendo già di farne un percorso pedonale e ciclabile e di creare un parco archeologico sotterraneo nella galleria Zurria”.