Sanità: laboratori d’analisi sotto controllo

Palermo – Da oggi più sicurezza e controlli nei laboratori pubblici e privati. Con  il decreto dell’assessore per la Salute della Regione siciliana n. 1210 del 29 giugno 2011, è stato costituito il Centro regionale per l’implementazione, l’assicurazione ed il controllo della qualità (Crq), con il compito di garantire supporto tecnico all’Assessorato e sovrintendere ai percorsi di implementazione e controllo qualità della rete laboratoristica pubblica e privata.
Il suddetto decreto, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 29 luglio 2011 n. 32, a supporto del Centro regionale della qualità, ha identificato, ai sensi degli artt. 4 e 5 del decreto n. 3253/2010, le strutture laboratoristiche regionali che specifichiamo di seguito.
Innanzitutto l’Azienda ospedaliera universitaria Policlinico Paolo Giaccone di Palermo, che, con il tramite dell’unità operativa controllo qualità dei laboratori e rischio chimico (Cqrc), ha il compito di:
– supportare il Centro regionale qualità per gli aspetti tecnicooperativi relativi al controllo qualità dei processi  laboratoristici regionali e per l’implementazione dei programmi di Valutazione esterna di qualità (Veq) definiti dal Crq e dall’assessorato della Salute; attivare programmi di verifica e taratura delle pipette in uso nella rete laboratoristica pubblica e privata;  supportare il Crq regionale con le indagini laboratoristiche necessarie alle azioni previste ai sensi dell’art. 6 del decreto n. 3253 del 30 dicembre 2010; operare sempre secondo direttive del Crq regionale e mirare alla formulazione di programmi virtuosi di formazione e stimolo in modo da guidare i laboratori a rivedere e correggere i processi interni per evidenziare e superare le eventuali non conformità.
L’altro centro riconosciuto è rappresentato dall’Azienda ospedali riuniti Villa Sofia Cervello con il tramite dell’unità operativa di ematologia II, in sinergia con il Cqrc dell’azienda AOUP (Azienda ospedaliera universitaria policlinico). Quest’ultimo è stato istituito con l’obiettivo di : trasformare il circuito Veq per l’Emoglobina A2 (HbA2), attualmente su valore di consenso, in un circuito con matrici a valore noto da poter usare su scala regionale per la verifica delle performance dei laboratori pubblici e privati; implementare altri circuiti VEQ, preferibilmente su valori di riferimento, nell’area diagnostica laboratoristica di propria pertinenza. L’obiettivo rimane quello di garantire uniformità ed assistenza in tutto il territorio regionale.