PALERMO – In una Sicilia dove trovare occupazione è sempre più una chimera, immaginate per i disabili quale spazio si può trovare. Una categoria di per sé già svantaggiata, resa ancor di più inerme di fronte anche al generale immobilismo delle istituzioni che dovrebbero supportarla.
Ad esempio, dal Comitato di Gestione del Fondo per l’Occupazione dei Disabili, istituto dalla Regione diversi anni fa con un’apposita legge, che sulla carta avrebbe dovuto fornire assistenza per favorire l’inserimento occupazionale dei soggetti più svantaggiati. Obiettivo fallito anche perché di fatto questo organismo funziona poco o niente.
Lo denuncia l’Ugl Sicilia, che fa parte dell’Ufficio H regionale (struttura per la salvaguardia dei disabili), che senza mezzi termini parla di struttura ad oggi poco funzionale. Inefficienze elencate in una lettera inviata al neo assessore regionale al Lavoro a cui si chiede di relazionare per capire quanto si sta facendo ad oggi nel favorire l’accesso al lavoro dei disabili in Sicilia. Sulla vicenda interviene Rory Previti, responsabile regionale dell’Uffico H dell’Ugl in Sicilia, la quale precisa che “il Comitato di Gestione del Fondo per l’Occupazione dei Disabili viene convocato ogni sei, otto mesi e spesso le sedute vanno a vuoto per mancanza del numero legale”.
“Infatti, i disabili siciliani, quei pochi che potrebbero avvantaggiarsi dell’esistenza del Fondo per l’Occupazione, – afferma Previti – aspettano per anni che i loro diritti vengano rispettati”.
La responsabile dell’Ufficio H Regionale chiede in pratica all’assessore al Lavoro una attenzione particolare al settore: “Nell’interesse di soggetti che, come i disabili, – sostiene – hanno difficoltà particolari e della società tutta che guadagna sempre nell’essere più equa e più solidale”. Tra l’altro è assodato che in un contesto già difficile le aziende siciliane non assumono disabili. Nonostante una legge creata ad hoc, la 68 del 12 marzo 1999 detta del “collocamento obbligatorio”, che obbliga le aziende ad assumere persone disabili, in Sicilia la normativa non ha avuto un particolare riscontro. Secondo i dati raccolti dal Coordinamento H per i diritti delle persone con disabilità nella Regione Siciliana la media delle assunzioni è estremamente bassa, contro una media nazionale almeno tre volte più alta.
Le categorie più discriminate sono quelle degli orfani e dei vedovi, la cui percentuale di assunzione ammonta al 23,10 per cento, contro il 62,60 per cento della media nazionale, e quella degli invalidi per lavoro. Di questi ultimi, soltanto il 39,50 per cento è stato assunto regolarmente, mentre la media nazionale ammonta al 73,10 per cento.
L’unica categoria di invalidi che sembra aver avuto maggior facilità di inserimento nel mondo del lavoro siciliano sono gli ex-tubercolotici. Il dato che li riguarda fa registrare un più 27,40 per cento rispetto alla media nazionale. Ciò significa che il 90,50 per cento di loro è stato assunto da qualche azienda o istituzione, contro il 63,10 per cento della media nazionale.