Messina – Ancora lucchetti al Castel Tauro di Taormina

TAORMINA (ME) – “Se non riuscirò ad aprire al pubblico lo storico sito, mi precipiterò dalla rupe”.
Sulla riapertura di Castel Tauro, la fortezza saracena che domina Taormina ormai chiusa da un decennio, il sovrintendente ai Beni culturali di Messina, Salvatore Scuto, ci ha messo la faccia e, con una battuta rilasciata lo scorso giugno, a quanto pare ci ha scommesso anche la salute.
Nel frattempo però dalla nota che il Sovrintendente ha inviato alla Regione e al Comune sono passati quasi tre mesi, nessuno degli interventi chiesti è stato fatto, e il Castello rimane ancora chiuso tra l’incredulità, e la tanta fatica, dei turisti che dopo essersi arrampicati tra impervie scale si ritrovano davanti un cancello sbarrato con tanto di catene e catenaccio. Ai piedi del sentiero nessun cartello indica infatti la chiusura del sito.
Il progetto elaborato dalla sovrintendenza per mettere Castel Tauro in sicurezza e poterlo così ridare al pubblico attende invano di essere finanziato dall’assessorato regionale ai Beni culturali e all’Identità siciliana, mentre nessuna delle riparazioni alla via che conduce al Castello, propedeutiche all’apertura e di competenza del Comune, è stata ad oggi ancora fatta.
Chi si avventura tra i degradati scalini deve inoltre prestare molta attenzione a non precipitare nella rupe per mancanza di ringhiere o parapetti protettivi.
E dire che Palazzo dei Giurati aveva stanziato circa 35 mila euro per questa manutenzione che rientrava negli interventi prioritari elencati lo scorso maggio dall’assessore comunale alla Cultura, Antonella Garipoli, utilizzando gli introiti provenienti dai ticket d’ingresso del Teatro antico.
Il Comune ha infatti trovato l’accordo con la Regione per ricevere il 30 per cento degli incassi del sito archeologico più visitato dell’Isola, ottenendo anche notevoli debiti pregressi da utilizzare per la salvaguardia degli altri beni culturali presenti in città.
Come se non bastasse la Regione aveva annunciato a febbraio di quest’anno l’utilizzo di 310 mila euro dai fondi europei del Po 2007-2013 per il Castello taorminese, mentre già ad aprile del 2010 l’ex assessore regionale ai Beni culturali, Gaetano Armao, in visita a Taormina si era impegnato per rendere fruibile il sito in breve tempo.
 

 
Sito importante. Perfetto scenario anche per eventi culturali
 
TAORMINA (ME) – Ma né Armao, né l’attuale assessore Sebastiano Missineo, sembrano essersi finora posti il problema. Eppure il Castello rappresenta un monumento importante per Taormina: trovandosi nella sommità del monte Tauro è capace di offrire un panorama mozzafiato su tutta la costa ionica e potrebbe essere sfruttato anche per manifestazioni culturali.
Lo scorso 15 aprile era sembrata la volta buona, quando in occasione della “Settimana della Cultura” il Comune aveva aperto il sito a cittadini e visitatori, con la collaborazione della Sovrintendenza e della Protezione civile, facendovi esibire in concerto l’Orchestra a plettro Città di Taormina.
Poi però, lucchetti e catene sono tornati al loro posto e ai turisti che ogni giorno salgono in cima per visitare la fortezza resta solo tanta delusione e tutto ciò non è certo un buon biglietto da visita per la Perla dello Ionio. Qualcuno dovrebbe ricordarsi allora il vecchio detto “volere è potere”.