PALERMO – Un patrimonio a rischio, che rischia continuamente la dispersione e il degrado. È quello delle ville di Palermo, un numero considerevole delle quali versa in condizioni di assoluto abbandono, preda addirittura di vandalismo e sciacallaggio. A differenza di quanto avviene per la vicina Bagheria, per esempio, la cui proprietà delle ville è quasi esclusivamente di privati che ne hanno ereditato la proprietà e che godono di ottima salute (se si escludono i giardini, ormai perduti irrimediabilmente nel tempo), a Palermo la maggioranza di queste, come Villa Raffo e Villa Napoli, sono di proprietà della Regione, la qual cosa aggrava ulteriormente la situazione.
“Per Villa Raffo – ci spiega Gianfranco Zanna, responsabile dei beni culturali per Legambiente – si fece un primo finanziamento, e una volta esauriti i fondi non si arrivò ad ottenerne un altro per completarne i lavori e trasformarla, per come era nei progetti iniziali, nel museo delle carrozze, tanto che ormai tutto quello che è stato fatto si è perso, e adesso la villa è preda di vandali, in uno stato di completo degrado e abbandono”.
Non è diversa la situazione di Villa Napoli. “Li c’è una vicenda simile, ma il percorso è diverso – precisa Zanna – e forse è ancora più grave. Infatti era già stato stanziato un ultimo finanziamento, di circa 3 mln, per il completamento dei lavori, ma, per salvare l’Eoss (L’Ente orchestra sinfonica siciliana) dal fallimento, con una decisione alquanto anomala e secondo alcuni anche illegittima, la Giunta regionale di allora, parliamo di quattro o cinque anni fa, decise di passare la villa al patrimonio dell’Eoss stessa. Quindi, la Soprintendenza ai beni culturali, perdendo la titolarità, non ha più ottenuto il finanziamento, perché il regolamento dei fondi europei prevede la continuità del bene. Così Villa Napoli è andata a finire in una sorta di terra di nessuno, risulta soltanto nei libri dell’Eoss che non se n’è mai occupata, né impossessata di fatto, anche perché non ne ha le risorse necessarie. Questo abbandono ha fatto sì che siano entrati ladri che hanno rubato mattonelle in ceramica maiolicata ed addirittura un’acquasantiera in maiolica”.
Ma Villa Napoli e Villa Raffo non sono le uniche ville a rischio. “Ci sono ancora altre ville che versano in condizioni di abbandono – afferma Zanna – alcune appartenenti ai privati, altre agli enti pubblici, come Villa Pietragliata e Villa Pantelleria. Infatti Legambiente sta preparando un preciso dossier, che verrà reso noto fra ottobre e novembre, che illustri con precisione lo stato delle ville di Palermo”.
La situazione. Non c’è nemmeno il personale per la custodia
PALERMO – È dunque a rischio la conservazione del patrimonio culturale delle ville di Palermo. Sotto l’occhio vigile di Legambiente sono principalmente due i siti che risultano in gravi condizioni, Villa Raffo e Villa Napoli, in attesa del dossier di prossima divulgazione. In particolare Villa Napoli costituisce un esempio straordinario dei cambiamenti dello stile architettonico di Palermo, dall’era normanna, al Rinascimento, al Settecento. Villa Raffo invece, di proprietà della Regione, dell’Ipab e dell’Istituto dei ciechi, è una settecentesca dimora nobiliare, i cui affreschi del XVII secolo costituivano un pregio di rara bellezza. Ma adesso sono entrambe preda dei vandali e dell’abbandono e il loro valore, le loro testimonianze e il loro patrimonio, rischiano seriamente di andare perduti, se si considera che, al momento attuale, la Regione non dota la Sovrintendenza ai beni culturali nemmeno del personale per la custodia, come recentemente dichiarato dal soprintendente Gaetano Gullo.