Dell’Utri: respinto ricorso contro arresto

PALERMO – “Emerge amplissima la sussistenza dell’eccezionale portata delle esigenze cautelari che a fronte di una programmata volontà di fuga consentono di ritenere le stesse di un non comune, spiccatissimo ed allarmante rilievo”: così il Tribunale della libertà di Palermo, che ha respinto lunedì il ricorso contro l’ordinanza di custodia cautelare emessa a carico di Marcello Dell’Utri, descrive le esigenze cautelari che gravano sull’ex senatore. Esigenze – spiegano – “tali da superare il divieto di custodia cautelare per gli ultrasettantenni”. La misura era stata impugnata dai legali dell’ex senatore.
La decisione dei giudici del riesame di respingere il ricorso ha come conseguenza il fatto che Dell’Utri rimarrà in stato di fermo in un ospedale di Beirut nel quale è stato portato, le scorse settimane dopo l’arresto su mandato di cattura internazionale, avvenuto nella capitale libanese. La Cassazione il 9 maggio deciderà se confermare o meno la condanna a sette anni di Dell’ Utri per concorso esterno in associazione mafiosa; impossibile che la trattazione di un eventuale impugnazione della decisione del Tribunale del Riesame arrivi prima del verdetto definitivo sul processo sul concorso esterno.
In difesa dell’ex senatore Pdl si è subito schierato l’ex premier Silvio Berlusconi: “È una persona perbenissimo, torturato da 20 anni da accusa assurda, che deriva da reato che non è previsto da codici ma è un’invenzione, concorso esterno in associazione mafiosa”. “Non sapevo” fosse in Libano, “è stata una sorpresa”, aggiunge il Cavaliere.
Nessun dubbio sul comportamento “elusivo” di Dell’Utri, invece, da parte dei giudici. Pesa il fatto che l’ex senatore, al momento del fermo a Beirut, sia stato trovato con molto denaro e un bagaglio di 50 chili, fatti incompatibili con un viaggio di breve durata.
Adriano Agatino Zuccaro