Libano, giudice: “Dell’Utri sarà in Italia giovedì prossimo”

BEIRUT – A trentacinque giorni dall’arresto all’Hotel Phoenicia di Beirut dell’ex senatore Pdl, Marcello Dell’Utri, arriva l’epilogo finale della procedura di estradizione. Marcello Dell’Utri “sarà in Italia la settimana prossima” ha detto ieri il giudice Ahmad Al Ayubi, che segue il caso per il ministero della Giustizia; Ayubi ha precisato che il decreto di estradizione, già approvato dal ministro della Giustizia Ashraf Rifi, ha ottenuto il via libera del Consiglio dei Ministri senza dibattito in quanto atto amministrativo. “Il primo ministro e il presidente della Repubblica – ha aggiunto il giudice – firmeranno a loro volta il decreto nei prossimi giorni e quindi il signor Dell’Utri sarà probabilmente in Italia giovedì”.
Dell’Utri era stato arrestato il 12 aprile nel citato hotel di Beirut e poi ricoverato in stato di detenzione in una stanza dell’ospedale Al Hayat, nel sud della capitale. Da giovedì la notizia dell’ormai imminente estradizione era nell’aria. Il ministro della Giustizia, Ashraf Rifi, aveva inviato proprio giovedì al Consiglio dei Ministri il dossier ricevuto il giorno prima dal Procuratore generale presso la Cassazione, che a tempo di record aveva concluso l’iter procedurale, due giorni dopo il primo interrogatorio dell’ex senatore di Forza Italia. La velocità con la quale sono state esaurite tutte le pratiche faceva già pensare nella giornata di giovedì che la decisione fosse caduta in favore dell’accoglimento della richiesta italiana. L’ultimo di questi passi è stata, appunto, la trasmissione quasi immediata degli atti al Consiglio dei Ministri per far sì che la questione potesse essere inserita nell’ordine del giorno della riunione del governo in programma ieri pomeriggio presso il palazzo presidenziale di Baabda. Il ministro dell’Interno, Angelino Alfano intanto veniva incalzato su Radio2; all’ironica domanda del conduttore: “Lei andrebbe via dall’Italia come ha fatto Marcello Dell’Utri?” dichiarava: “Io non scapperei, ma la situazione è troppo seria per fare battute, io rispetto la legge”. Sull’estradizione, ha aggiunto, “non riguarda più la procedura italiana, il ministro Orlando ha fatto quello che andava fatto”.
L’ex senatore, condannato a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa, attendeva (fino a ieri) di conoscere la sua sorte mentre dall’Italia sopraggiungevano nuove dichiarazioni. Silvio Berlusconi negava di essere stato lui a consigliargli di andare a Beirut. “Il Libano ha un trattato di estradizione e lei pensa che io sarei così stupido da consigliare ad uno di andare in Libano?”, ha detto il leader di Forza Italia rispondendo ad una domanda su La7. Quanto alla vicenda di Dell’Utri e a quella dell’ex ministro dell’interno Claudio Scajola, Berlusconi dichiarava: “Sono persone che hanno storie personali, mi addolora che hanno avuto queste cose, da tempo non partecipano alla vita del partito”.
Anche Berlusconi, dunque, depone il proprio baluardo in difesa dell’ex compagno Pdl facendo intendere che Dell’Utri è ormai distante dal partito; gli elettori stiano tranquilli insomma: caso chiuso.

Adriano Agatino Zuccaro