Palermo – Gli investimenti restano limitati il Comune ‘incartato’ tra le spese

PALERMO – Superano il miliardo di euro le uscite nel bilancio 2010 del Comune di Palermo, per la precisione 1.058.110.811 euro. Una somma considerevole – la rileviamo nella relazione tecnica al conto consuntivo 2010 – anche se ancora più rilevante è la composizione di queste uscite: 768 milioni di euro in spese correnti (di cui un buon 40 per cento per il personale e un 46 per cento per l’erogazione di servizi) e “solamente” 191 milioni di euro per gli investimenti, ovvero per la realizzazione di opere infrastrutturali a beneficio della città.
In pratica, la macchina amministrativa assorbe la gran parte delle risorse per il proprio stesso funzionamento, mentre poco resta per la spesa cosiddetta “produttiva”. Abbiamo già esaminato, nell’intervista pubblicata sul QdS di martedi 13 settembre, le iniziative del Comune per incrementare le entrate proprie e diminuire le spese per il personale.
Ci concentriamo adesso invece sugli investimenti e l’indebitamento del Comune, di cui ci fornisce alcuni dati l’assessore al Bilancio, Giuseppe Genco.
Assessore, cosa si può fare per incrementare gli investimenti?
“Purtroppo le risorse che possiamo destinare agli investimenti sono ridotte al lumicino, e anche Palermo si colloca in questo scenario che riguarda la gran parte dei Comuni italiani. Per questo si cerca di sfruttare al massimo fonti di finanziamento esterne: bandi dell’Unione europea, statali, regionali, iniziative in project financing con il coinvolgimento di attori privati”.
Il Comune in che modo intercetta queste fonti di finanziamento?
“C’è un ufficio incaricato di esaminare tutti i bandi europei che vengono pubblicati e di segnalarli agli altri uffici del Comune affinchè possano partecipare”.
Cosa è cambiato nella gestione degli investimenti rispetto agli anni precedenti?
“Rispetto all’anno scorso abbiamo circa 70 milioni di euro in più di risorse destinate a investimenti in vari settori dell’attività amministrativa, come le opere pubbliche”.
Quale ricorda in particolare?
“Un importante investimento è quello della linea tranviaria. C’è un grosso impegno di spesa ma c’è il rischio che la parte di cofinanziamento regionale sia intaccata dai tagli. Non ci sono però ancora notizie certe, bisogna vedere quali saranno gli effetti della Finanziaria nazionale per gli enti locali. Nella peggiore ipotesi, non si potranno completare le opere e l’Ue vorrà indietro le somme già elargite. Ma al momento questa è solo una paura”.
Quali sono le cifre relative all’indebitamento del Comune?
“Intanto voglio precisare che non c’è un indebitamento pregresso, gestiamo l’esercizio ordinario. Dobbiamo ancora 16 mln € di rimborsi per anticipazioni, finanziamento e mutui. Nel 2009 il residuo era di 34 mln €. Abbiamo estinto alcuni mutui che dal punto di vista economico non erano più convenienti. Per quanto riguarda i debiti, al 31 dicembre 2009 avevamo una situazione di 72 mln € mentre nel 2010 è scesa a 49, con un miglioramento quindi di circa 13 mln €”.
Quali sono i criteri con cui vengono pagati i fornitori?
“Il criterio è rigido ed è imposto dalla norma: c’è un ordine cronologico e così vengono pagati. L’unica eccezione è le spese per il personale e i contributi previdenziali, che hanno precedenza su tutti. Inoltre Amia e Gesip hanno la priorità per disposizione del sindaco, perché sono situazioni più delicate”.