Ragusa – La città divisa sulla tassa di soggiorno

RAGUSA – La proposta era stata già avanzata tempo fa ma adesso è tornata alla ribalta anche per il numero di turisti che ha invaso il territorio ibleo negli ultimi mesi. La tassa di soggiorno, che sarà introdotta a breve anche a Catania, potrebbe diventare presto una certezza anche a Ragusa.
Si è discusso a lungo sulla possibilità di introdurre quest’addizionale per i turisti ma non tutti, fra associazioni di categoria e istituzioni, si sono detti d’accordo.
L’amministrazione aveva già ribadito il suo “sì” con l’assessore allo Sviluppo economico, Gino Calvo, che sosteneva di poter ricavare da tale tassa un introito di circa 800 mila euro. “Se consideriamo circa 400 mila presenze (quelle attestate nel 2010, ndr), ha sottolineato Calvo – e se si ipotizza una media di due euro a persona (applicando tariffe più basse da un euro per i b&b e una tariffa anche fino a cinque euro per gli alberghi di lusso), è facilmente prevedibile un introito di circa 800 mila euro”.
Con il cambio delle deleghe assessoriali, il testimone della discussione è passato nelle mani di Maria Teresa Tumino: il neo assessore ha precisato che si tratterebbe di una tassa di scopo e cioè finalizzata solo e unicamente alle esigenze turistiche.
 
In poche parole, non si potranno utilizzare tali compensi per altri bisogni comunali.  Anche la Pro loco si è detta favorevole a tale iniziativa: per Antonino Recca, presidente del Comitato provinciale dell’Unione nazionale dell’associazione, “se il Comune deciderà di applicare la tassa di soggiorno, i turisti che verranno a dormire a Ragusa daranno un contributo per tenerla più pulita e più viva culturalmente poiché – ha spiegato – i denari andranno per tante iniziative legate alla fruizioni dei beni culturali, ma anche alla lotta al degrado dei centri storici”.
Secondo la Confersercenti, invece, quella della tassa di soggiorno è una manovra pericolosa: “Si rischia di allontanare ancor di più i turisti – ha dichiarato Giuseppe Occhipinti, presidente territoriale della Confesercenti regionale – la tassa di soggiorno è impensabile perché non fa altro che danneggiare l’economia turistica”. La proposta ironica della Confesercenti è invece quella di assegnare un premio al turista che sceglie il territorio per le sue vacanze. “Un premio che – ha concluso Occhipinti – si traduce in maggiori servizi e in attività che possano migliorare l’ospitalità”.
 

 
Applicazione. Dal 2012 anche nei Comuni di Catania e Sciacca
 
RAGUSA – Con il decreto sul Federalismo fiscale, i Comuni capoluogo di Provincia e i Comuni inclusi negli elenchi regionali delle località turistiche o delle città d’arte potranno istituire un’imposta di soggiorno a carico di chi alloggia nelle strutture ricettive del proprio territorio.
L’addizionale è variabile, fino a un massimo di cinque euro per notte di soggiorno, a seconda del prezzo pagato dal turista. Come sostenuto dall’assessore al Bilancio del Comune, Maria Teresa Tumino, il gettito sarebbe destinato a finanziare interventi in materia di turismo, recupero dei beni culturali e  manutenzione.
La tassa di soggiorno, già applicata da gennaio a Roma e Firenze, è stata introdotta a Venezia, Padova, Bordighera e Otranto, mentre nel 2012 toccherà ad altri Comuni italiani, tra cui Catania e Sciacca. Per Ragusa, invece, non c’è ancora nulla di certo, visti i “no” che arrivano da più parti.