RAGUSA – Il cantiere è partito dopo, ma è arrivato prima. Nei tempi di realizzazione il porto di Marina di Ragusa ha superato l’aeroporto di Comiso. La cerimonia d’inaugurazione di venerdì scorso dell’infrastruttura incastonata nello Scalo Trapanese s’inserisce sulla scia di quelle che saranno rispolverate nel futuro, quando saranno celebrati anniversari e ricorrenze legate al turismo lungo la costa iblea.
Il porto è costato 69 milioni e settecento mila euro, 34 milioni e 200 mila euro dei quali con fondi pubblici e 35 milioni e 500 mila di capitali privati. Interessa una superficie complessiva di 230 mila metri quadrati di cui il bacino portuale ne occupa 150 mila. 800 i posti barca e comunque in funzione delle dimensioni dei natanti che possono arrivare fino a 50 metri di lunghezza. Una struttura subito operativa: dal primo luglio, infatti, è consentito l’attracco di circa 200 barche i cui proprietari hanno già sottoscritto il contratto d’affitto o di acquisto del posto barca.
Di notevole importanza i numeri e i servizi offerti: un parcheggio per 500 autovetture, un edificio per la Capitaneria di Porto, ristorante, un bastione panoramico con locali commerciali, una stazione marittima, un circolo nautico, servizi igienici, officina e rimessaggio, impianto di rifornimento carburanti, elisuperfice, torre di controllo, impianto di depurazione per fognatura, acque di prima pioggia, reflui imbarcazioni, lavaggio imbarcazioni, e per rifiuti speciali, oli esausti, che ne fanno una raro esempio nel settore, travel lift da 160 tonnellate con scalo di alaggio, gru da 10 tonnellate, motoscalo da 80 tonnellate. Per realizzare l’opera si è provveduto alla sistemazione a verde per circa 15.000 metri quadrati alla realizzazione della passeggiata di levante e di un piazzale operativo per servizi alle imbarcazioni di 10.000 metri quadrati e di un pontile centrale da 9 metri. è stato realizzato un innovativo sistema computerizzato per erogazione servizi, una rete wireless. Per affermare la specificità del territorio, le finiture delle banchine a giorno sono in pietra di Comiso e in pietra lavica. Una struttura di cui andare fieri, finalmente.
Gongola il sindaco di Ragusa Nello Dipasquale: “Numerosi stranieri sono interessati all’acquisto di posti barca. In queste settimane diversi sono stati i contatti tra la società che gestisce il porto e cittadini maltesi e del nord Europa interessati ad intraprendere rapporti commerciali con la nostra terra grazie all’utilizzo di questo nuovo canale marittimo che incrementerà il ciclo europeo del commercio”.
E l’aeroporto di Comiso? La strada verso la vera inaugurazione (nell’aprile del 2007 venne “collaudato” in pompa magna da un aereo militare con a bordo l’allora ministro degli Esteri Massimo D’Alema, ndr), si è certamente rivelata più tortuosa della sua lunga pista. Ormai manca poco, ma è una situazione conosciuta da quasi un anno. Cosa manca? La scorsa settimana, il presidente dell’Enac, Vito Riggio, ha incontrato il presidente della Regione Raffaele Lombardo, ribadendogli che lo lo scalo è pronto per essere operativo. è necessario, come da richiesta già avanzata al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha detto Riggio, di attivare le procedure per l’inserimento dello scalo tra quelli di competenza dell’Enav per l’erogazione dell’assistenza al volo, secondo quanto previsto dal contratto di servizio.
“In attesa, pertanto – spiega il vertice dell’Enac -, che l’inserimento sia completato, il presidente Riggio ha proposto che venga interessato anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti affinché l’Enav attivi, anche a pagamento, al più presto il servizio di controllo del traffico aereo su Comiso. Potrebbero, infatti, inizialmente essere valutate forme di impegno modulate sull’effettiva operatività dello scalo”.
L’infrastruttura gode, tra l’altro, di un ulteriore finanziamento di 7 milioni per opere di adeguamento.