PALERMO – La situazione dell’Ucciardone, specialmente dal punto di vista igienico – sanitario, è altamente drammatica e coinvolge tutte le persone che sono costrette, per detenzione o per lavoro, ad averci costantemente a che fare.
Un water per gli agenti di custodia che è ormai in stato di deterioramento, spesso otturato e con lo sciacquone mal funzionante.
Il lavandino ha il tubo di scarico staccato e un secchio è messo sotto per raccogliere l’acqua che, una volta tracimata dal secchio, si riversa sul pavimento per incontrare un foro che dovrebbe servire a farla defluire. Ma il più delle volte è otturato anche quello. Il rubinetto del lavandino schizza acqua da tutte le parti e inoltre vi sono delle muffe sui muri che rendono ancora più tetro e sinistro l’ambiente. Manca spesso anche il sapone e rare sono le apparizioni di asciugamani e carta igienica.
Sono solo alcuni delle gravissime carenze che ha denunciato la Fns, la federazione Cisl della sicurezza. Ma questa denuncia, che risposte ha avuto? “Dagli organi competenti non abbiamo avuto nessuna risposta – ha affermato Paolino Campanella, segretario provinciale della Fns – è da tempo che noi denunciamo questa situazione.
Già dall’anno scorso abbiamo iniziato una battaglia per far chiudere questi padiglioni fatiscenti, chiedendo l’apertura dell’unico padiglione che è stato ristrutturato e che rispecchia al 90 per cento le disposizioni europee in materia, l’unico in tutta la struttura dell’Ucciardone che può definirsi una struttura di accoglimento per detenuti.
Restiamo ancora in attesa – ha concluso Campanella – per la ristrutturazione di questo istituto”.
Lo stato totalmente deficitario dell’istituto e l’assoluta mancanza del rispetto delle benché minime norme in materia igienico – sanitaria, naturalmente stanno portando a delle gravi conseguenze. Campanella ha infatti speigato che continuano a propagarsi i casi di malattia infettiva perché manca del tutto un minimo di profilassi. “Le condizioni – ha continuato – sono talmente drammatiche che è allucinante pensare che vi si possa entrare solo per guardarlo, figurarsi gli agenti che sono costretti a rimanervi per nove ore durante i loro turni e i detenuti che nel loro periodo di coercizione vivono questa situazione disumana per 24 ore al giorno. Il fattore umano – ha concluso – ne esce assolutamente annientato.
Il segretario Fsn ha sottolineato che si tratta di una questione che tocca la cittadinanza, anche per un fattore di compassione “e per questo – ha concluso – bisogna svegliare le coscienze e sensibilizzare fortemente sul problema”.
La replica. “Cerchiamo di tamponare ma c’è tanto da fare”
PALERMO – La dura denuncia della Fns sulle condizioni igienico-sanitarie dell’Ucciardone, ha trovato conferma nella replica della direzione del carcere.
“Essendo un edificio così vecchio, risalente al periodo borbonico – ha detto Giuseppa Rita Barbera, direttore dell’istituto penale – è chiaro che necessita continuamente di manutenzione. È giusto dire che la struttura presenta delle gravi inefficienze e noi cerchiamo man mano di tamponare ove possibile, ma naturalmente c’è tanto da fare, non possiamo dire che non sia vero e ci sono sicuramente tante cose da sistemare”. Un problema sottolineato dal mancato rispetto dai vigenti regolamenti dell’Ue. “È altrettanto sicuro che la struttura non sia conforme alle normative europee – ha confermato il direttore – anche perché si tratta di normative molto avanzate e non riusciamo a mantenerci adempienti, a maggior ragione adesso che la struttura presenta un sovraffollamento. Ci sono però interventi continui, e attualmente siamo sempre al lavoro”.