Fondi Ue: la Regione siciliana deve spendere in tempo

PALERMO – Proprio ieri abbiamo approfondito l’allarme Ue sul rischio di perdere 930 milioni di euro di fondi Ue per le infrastrutture strategiche. Un ulteriore spinta alla spesa  dei soldi che arrivano da Bruxelles è giunta in questi giorni da Carmelo Briguglio, vicecapogruppo di Fli a Montecitorio. “Abbiamo apprezzato che la giunta Lombardo abbia sostituito con determinazione i manager delle aziende sanitarie che non hanno raggiunto l’obiettivo. Un atto di coerenza che va riconosciuto e che qualifica l’azione di governo. Sullo stesso piano adesso è necessario che Lombardo aggredisca il problema dell’utilizzo dei fondi dell’Unione Europea disponibili in capo alla Regione siciliana seguendo il criterio del merito”.
 
Il coordinatore regionale del partito del partito in Sicilia ha inoltre aggiunto: “A due mesi dalla chiusura dell’esercizio finanziario 2011, è necessario che con grande coraggio e realismo Lombardo faccia il punto sul tasso di utilizzo delle risorse comunitarie da parte di assessorati e dipartimenti e tragga le necessarie conclusioni. La prima, sul piano politico, è di sostituire assessori e dirigenti generali che hanno accumulato gravi ritardi nello spendere ingenti finanziamenti che ci vengono dall’Unione Europea. In un ciclo di gravissima crisi economica, finanziaria e occupazionale, è inaccettabile che per incapacità e inefficienze questi fondi non si siano tradotti in progetti, investimenti, aiuti alle imprese, posti di lavoro, immissione nel circuito produttivo e sociale della nostra regione di capitali molto consistenti. A maggior ragione perché rischiamo di dovere restituire indietro a Bruxelles centinaia di milioni di euro, fatto molto grave in presenza dei pesanti tagli che vengono dal governo nazionale”.
Secondo Briguglio è necessario agire perché i fondi ci sono e vanno sfruttati. “Giustamente, Lombardo lamenta – aggiunge Briguglio – la mancanza di risorse adeguate per mandare avanti i progetti finalizzati a sviluppo e occupazione, ma se il governo regionale e le forze politiche vogliono essere coerenti, devono ispirarsi a severità ed equità riconoscendo concretamente i meriti dei rami di amministrazione impegnati a utilizzare gli aiuti che ci vengono dall’Europa, attribuendo loro le quote non spese degli altri dipartimenti e facendo scattare sanzioni a carico di chi manca gli obiettivi. È in gioco non solo la capacità di spesa globale ma anche la credibilità della Regione e delle Istituzioni che la rappresentano”.