Catania – Comune e debiti fuori bilancio, la Giunta risponde alle accuse

CATANIA – Sono decine le aziende in crisi e i lavoratori licenziati a causa dei debiti del Comune non onorati. Queste le parole di Francesco Navarria, esponente di Scelta giovane in Consiglio comunale, sulla situazione debitoria dell’Ente e, in particolare, sull’effettivo ammontare dei debiti fuori bilancio, sui quali, accusa, non c’è alcuna chiarezza da parte del sindaco Raffaele Stancanelli.
Il consigliere di opposizione, nel corso di una conferenza stampa, ha consegnato la lunga lista dei debiti – ben 84 delibere – che, a seguito di decreto ingiuntivo, dovrebbero essere riconosciuti dal Consiglio comunale (dove però continua a mancare il numero legale visto che si sono risolte con un nulla di fatto le ultime due sedute dedicate all’argomento) e peseranno sulle casse comunali aggravati dalle spese legali e interessi.
“Le cifre sono in continuo divenire – ha affermato il consigliere Navarria – ma solo interessi e spese legali ammontano a circa 1.600.000 euro. Inoltre, si è accumulata un’esorbitante cifra senza che la maggioranza abbia mai trovato il tempo di deliberare in merito  mantenendo in aula il numero legale”.
Navarria si domanda come mai l’amministrazione non si sia mai opposta ai decreti ingiuntivi, di fatto riconoscendo i debiti e come mai non si sia proceduto al pagamento di quelli più antichi – alcuni risalirebbero addirittura al 1980 – continuando a contrarne di nuovi pur sapendo di non poter pagare.
“Ci sono responsabilità chiare – ha proseguito il consigliere di Scelta giovane – perché può capitare che un’amministrazione si trovi a non poter pagare un debito, ma se questo avviene per 84 volte, allora c’è veramente qualcosa che non va. Per questo chiediamo che tutte le delibere dei debiti fuori bilancio siano inviate alla procura della Corte dei Conti per accertare eventuali responsabilità oltre ad evitare ulteriori aumenti dovuti alle già fin troppo onerose spese e interessi legali”.
Una situazione definita “scandalosa”, soprattutto perché il mancato pagamento di quanto dovuto si ripercuote concretamente sui fornitori e su coloro che hanno erogato i servizi. “Molti – è intervenuto Daniele Capuana, leader di Scelta giovane – hanno perso il proprio posto di lavoro per l’insolvenza del Comune, eppure vediamo il sindaco e la sua Giunta schierati e sorridenti dietro a ogni inutile taglio di nastro per poi sparire quando i creditori chiedono il giusto compenso. Per non parlare poi degli scriteriati sistemi per cui un Comune dovrebbe pagare, come si evince dalla delibera di debito fuori bilancio n. 84 del 2009: 54.000 euro per la vigilanza dei veicoli sequestrati. Una cifra superiore a quella che si poteva ricavare dai verbali di sequestro”.
 
Di simili voci, i rappresentanti di Scelta giovane ne indicano altre, come i 10 mila euro per pulire via Crociferi prima che vi si girasse il remake del Bell’Antonio o quei 674.974 euro, più 98 mila di interessi e 21 mila di spese legali, serviti per acquistare dei cassonetti dei rifiuti poco prima che partisse il nuovo appalto per la raccolta della spazzatura, in seguito al quale sono stati posizionati in città circa 7.000 cassonetti diversi da quelli acquistati dal Comune.
Scelta giovane chiede dunque al sindaco un incontro pubblico per dibattere apertamente sui problemi e le possibili soluzioni riguardo i servizi che il Comune può offrire alla cittadinanza, ma soprattutto di accertare le responsabilità inviando alla Corte dei Conti tutte le carte.
La posizione dell’amministrazione, comunque, è chiara. Così come sottolineano le parole dell’assessore comunale al Bilancio, Roberto Bonaccorsi.
“Sono situazioni pregresse – ha spiegato – che si riferiscono a un arco temporale lontano nel tempo. La maggior parte dei debiti cui si fa riferimento sono stati pagati e attendono solo il riconoscimento da parte del Consiglio comunale, come norma impone”.