PALERMO – Il dilemma ferrovie continua a restare in cima ai pensieri della Regione. Dal 12 dicembre prossimo, infatti, saranno cancellati i treni ferroviari a lunga percorrenza verso Torino, Milano e Venezia. Proseguono, quindi, le operazioni di smantellamento della rete ferroviaria regionale mentre dilaga la polemica tra la senatrice pidiellina Simona Vicari e Pier Carmelo Russo, assessore regionale alle Infrastrutture e alla mobilità. Nei giorni scorsi Vicari aveva accusato Raffaele Lombardo di aver isolato la Sicilia dall’Italia dopo “il declassamento dell’aeroporto di Catania e l’azzeramento dei treni a lunga percorrenza da Palermo verso il Nord Italia”.
Il piano Trenitalia di dismissione delle corse nell’Isola continua come sottotraccia silenziosa tra gli appelli dei pendolari e le proteste della Regione. “La Sicilia ha bisogno di ammodernare le linee esistenti, – ha dichiarato Gino Sciotto, presidente nazionale della Federazione autonoma piccole imprese – aumentare e non diminuire i collegamenti ferroviari, altrimenti le ripercussioni saranno gravi per il turismo e tutto il sistema economico”. La fatidica data del 12 dicembre preoccupa per le conseguenze che potrebbero abbattersi sui collegamenti tra la Sicilia e lo stivale. “Il rischio – ha proseguito – è quello di un’ulteriore emarginazione per l’Isola ed è inaccettabile che ancora si continuino a ridurre i servizi. Fapi chiede di non tagliare alcun collegamento ferroviario nella regione, già carente, con la necessità di spostare parte del trasporto su gomma a quello ferroviario”.
La Regione, intanto, tira fuori le unghie e si difende dalle accuse dei giorni scorsi che sono giunte da Roma via Simona Vicari, senatrice pidiellina. “La giunta regionale, – ha spiegato Pier Carmelo Russo – infatti, ha immediatamente avvistato la gravità della condotta di Trenitalia, ha intimato di non darvi corso ed ha, comunque, deliberato l’avvio di un’azione giudiziaria, visto che le scelte operate ledono il diritto alla mobilità dei cittadini siciliani. Peraltro, tutto il sistema dei trasporti ferroviari nell’isola, verrà ridiscusso nell’ambito del contratto di servizio”. Proprio quest’ultimo continua a restare chiuso in un cassetto da circa due anni, anche se proprio a fine settembre scorso c’era stata un’improvvisa accelerazione da parte della Regione. Poi il silenzio.
Sul fronte aeroportuale piccata la risposta di Russo. “Sul trasporto aereo – ha continuato l’assessore – , grazie all’attività dell’assessorato alle Infrastrutture, sono state definite le operazioni di consegna, da parte dell’esercito alla Regione siciliana, dell’area dello scalo di Comiso, che integrerà l’attività dell’aeroporto catanese di Fontanarossa, potenziandolo nel suo complesso. Al riguardo, la senatrice Vicari potrà attingere informazioni dal sindaco Giuseppe Alfano che, pur appartenendo al suo stesso schieramento, ha ben altro stile”.
Le accuse, pertanto, vengono rispedite al mittente, mentre Palermo lamenta invece, le responsabilità dell’esecutivo centrale, che “ha massacrato il trasporto pubblico nell’intero Paese, – ha concluso Russo – al punto da spingere tutti governatori, con in testa il presidente della Lombardia Formigoni, a minacciare le dimissioni”.