Nel Paese d’oltralpe, una bottiglia di acqua minerale costa quanto una bottiglia di vino. Anche per questo quasi nessuno ne compra. Nel nostro Paese hanno scoperto fonti di acqua minerale dovunque. Laboratori chimici, soprattutto quelli delle Università, rilasciano certificati di idoneità sui quali si fondano enormi e ingiustificati profitti di chi imbottiglia acqua. Peraltro, nei supermercati vi sono bottiglie che costano da 25 centesimi a sei volte tanto. Non si capisce perché ci debba essere questo grande divario. Sempre acqua è, che dovrebbe sgorgare da qualche fonte cristallina e pietrosa.
Per le società che distribuiscono l’acqua minerale vi è un ovvio costo imprenditoriale consistente nell’imbottigliamento, immagazzinamento, distribuzione e vendita. Vi è un altro costo a monte del processo produttivo, consistente nel pagamento di canoni all’ente pubblico per la concessione e l’utilizzazione della fonte.
La questione che stiamo esaminando è più estesa dei tre filoni prima indicati. Riguarda l’utilizzazione del patrimonio immobiliare e di terreni della stessa Regione, per la quale vengono riscossi canoni ben al di sotto di quelli di mercato.Dall’altra parte, vi sono immobili e terreni concessi anche gratuitamente. Quando prende in affitto immobili e terreni, invece, la Regione paga canoni pari o superiori a quelli di mercato.
All’interno del suo patrimonio vi sono le partecipazioni azionarie di società controllate, integralmente o parzialmente. Ci si aspetterebbe che tali società facessero la loro normale attività imprenditoriale e conseguissero utili. Dall’insieme dei bilanci che andiamo esaminando e che saranno riportati in una prossima inchiesta, risulta che a fronte degli investimenti nel capitale delle controllate la Regione consegue perdite e non utili.
Da aggiungere che molte di queste società fatturano i loro proventi alla stessa, la quale gli affida i servizi senza passare dal mercato, attraverso aste di evidenza pubblica.Al danno si aggiunge la beffa: le partecipate perdono e i cittadini pagano i servizi di più di quanto dovrebbero.
Che resta da dire: fare un brindisi con l’acqua del sindaco.