PALERMO – Finisce con un “non luogo a deliberare” la richiesta di chiarimenti che la Corte dei Conti ha inviato al presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti. I magistrati, nelle scorse settimane, avevano convocato Avanti perché chiarisse quanto evidenziato dall’organo di revisione, che aveva presentato una pesante relazione sullo stato economico dell’Ente che ha sollecitato la formazione politica del Sel ha chiedere un’ispezione dell’assessorato regionale agli Enti locali.
In particolare erano cinque i punti nei quali venivano chiesti i suddetti chiarimenti: l’accensione di mutui per oltre 36 mln di euro nel solo 2011, il mancato contenimento di alcune voci di spesa in fase previsionale (studi e consulenze, relazioni pubbliche, convegni, mostre, pubblicità e rappresentanze), la richiesta di una verifica del rispetto del patto di stabilità (messo in dubbio dai dati comunicati in fase previsionale nel 2011), la mancata approvazione del programma relativo agli incarichi di collaborazione autonoma e il forte ritardo nel presentare il bilancio di previsione del 2011.
La dura relazione dell’organo di revisione però, a quanto emerso, ha portato a un “nulla di fatto” e fatto scivolare nel vuoto il dubbio di una grave inefficienza economica della Provincia. Infatti un documento ufficiale della sezione di controllo della Corte dei Conti ha comunicato al presidente Avanti il “non luogo a procedere” sulla richiesta di chiarimenti inviata pochi giorni prima.
“Abbiamo chiarito tutto ciò che ci è stato chiesto – ha spiegato Avanti – nella convinzione di avere sempre rispettato tutti i parametri imposti dalla legge. Così come avevamo detto – conclude – i nostri conti sono perfettamente in regola e la Corte dei Conti ci ha dato ragione”.
Quello che resta di questo caso, clamorosamente smontato nel giro di così tempo, è perché mai l’organo di revisione ha consegnato una così dura relazione sullo stato economico dell’ente per poi fare una repentina marcia indietro, lasciando così dubbi, sia sull’effettiva salute economica della Provincia, sia sulla reale efficienza dell’organo stesso, la cui richiesta di chiarimenti ad Avanti, con pesante relazione annessa, è da chiarire se sia stata indetta con eccesso di zelo o con troppa leggerezza. Certamente il lieto fine della vicenda non cancella di colpo nessuno di questi dubbi.