CATANIA – Il nuovo procuratore capo della Repubblica, Giovanni Salvi, insediatosi lo scorso 11 novembre, ha incontrato ieri i giornalisti per discutere dei primi giorni di lavoro espletati presso il Palazzo di Giustizia etneo. Nel ringraziare gli intervenuti, Salvi ha ribadito di avere ricevuto un’ottima accoglienza dalla città di Catania e al contempo di avere constatato nei vari uffici giudiziari tanta voglia di lavorare e di fare bene. In attesa di completare la conoscenza di tutti gli uffici la priorità, al momento, è portare avanti il lavoro arretrato trovato al momento dell’insediamento. Proprio per questo si sta pensando a una riorganizzazione volta a valorizzare le risorse umane già presenti a tutti i livelli.
“Sono consapevole delle attese – ha detto il procuratore capo – che vi sono nella città, che ha tanti meriti e tante difficoltà. Da parte mia sarà dedicata ogni risorsa morale, intellettuale e professionale per esaltare ulteriormente l’impegno e per rispondere alle attese di giustizia dei cittadini. In città, da quando il 27 febbraio scorso è andato in pensione il procuratore Vincenzo D’Agata, è mancato un procuratore capo nominato dal Consiglio superiore, ma vi è stato un procuratore (Michelangelo Patanè, ndr) che ha retto l’ufficio in questi mesi in maniera autorevole con risultati straordinari e quindi questo mi carica di una responsabilità ancora maggiore”.
Per il futuro non si esclude l’ipotesi di dare vita a una cittadella giudiziaria, ma prima vanno risolte delle lacune riguardanti la carenza di spazi all’interno del Palazzo di Giustizia catanese. Una carenza che sarà aggravata nel momento in cui arriveranno i nuovi sostituti procuratori, che non avranno stanze a propria disposizione. Già adesso, infatti, molti procuratori in servizio condividono gli uffici con il personale di segreteria.
“Tra il personale in servizio – ha aggiunto Salvi – ho incontrato gente che lavora con passione e dedizione e mi riferisco in modo particolare agli uffici che curano la parte burocratica della macchina organizzativa”.
“Purtroppo – ha concluso – il mancato ricambio lavorativo non permette di avere a disposizione delle risorse umane importanti ma questo gap, al momento, viene colmato dall’organico in servizio con grande spirito di sacrificio”.
Informazione. Nessun canale privilegiato
CATANIA – L’incontro avvenuto ieri nei locali della Procura della Repubblica di Catania è stato un momento utile anche per ribadire che non ci saranno canali privilegiati per quanto riguarda l’informazione: tutti gli addetti al settore potranno essere informati tempestivamente fermo restando il pieno rispetto della segretezza delle indagini.
“È doveroso da parte nostra – ha detto durante l’incontro con la stampa il neo procuratore capo di Catania, Giovanni Salvi – continuare a stare vicino alla gente e offrire, in ogni circostanza, risposte tempestive ed efficaci, capaci di radicare una più serena convivenza civile”.
“Prioritario – ha concluso – diventa quindi riuscire a garantire un’effettiva presenza dello Stato in modo da evitare il senso di ingiustizia dei cittadini, intervenendo in tempi ragionevoli ed evitando il ricorso a forme di giustizia privata”.