La Sicilia senza casinò perde milioni di euro l’anno

Uomini in abito scuro e donne in lungo che aspettano di entrare tra gli ossequi dell’usciere. Poi, varcata la soglia, il tintinnio dei gioielli sfoggiati dalle signore e delle coppe di champagne di chi brinda a una vincita o si consola per una perdita. Decine di croupier – giovani appena sfuggiti alla disoccupazione – sorridono e scostano le sedie per fare accomodare i clienti al più presto, prima che il gioco cominci. “Signori, fate il vostro gioco!” – esorta il croupier – e la magia delle luci soffuse, dei decori alle pareti scompaiono agli occhi degli ospiti, per far posto alle sole palline della roulette.
 
“Il nuovo casinò ha dato una sferzata di energia al flusso turistico in arrivo in Sicilia” commenta un operatore del settore. Gli fa eco un altro, che non riesce a nascondere il suo entusiasmo: “Noi addetti al comparto turistico non siamo gli unici ad avvantaggiarci di una simile iniziativa: lo fanno anche commercianti e ristoratori”. (continua)