Catania – Manutenzioni per il ponte Gioeni ma abbatterlo costerebbe meno

CATANIA – Doveva essere abbattuto per motivi di sicurezza, ma sembra che il ponte sul tondo Gioeni rimarrà là dov’è. La notizia sembra segnare definitivamente la vicenda dell’infrastruttura che l’ex Ufficio Speciale, in epoca Scapagnini, voleva demolire ma che, in seguito alle varianti del progetto relativo alla viabilità sulla circonvallazione, l’amministrazione Stancanelli ha deciso di mantenere in piedi, mettendola in sicurezza e procedendo al suo consolidamento.
Questa la decisione presa in seguito a un incontro tra il sindaco Raffaele Stancanelli e i dirigenti dei Lavori pubblici, al termine del quale è stato stabilito di procedere come da programma. L’obiettivo è sbloccare gli oltre 4 milioni e mezzo di fondi di Protezione civile e utilizzarli per il consolidamento del ponte, mentre i due milioni mancanti, che il Comune dovrebbe reperire attraverso la rimodulazione dei mutui, serviranno a realizzare il collettore pluviale di San Giovanni Galermo, altra opera fondamentale per la città.
Ma alla posizione di coloro i quali hanno sempre considerato il cavalcavia una struttura utile alla viabilità (dal momento che, come spiegano gli esperti, permette lo scorrimento del traffico su più livelli), da mantenere in piedi, mettendola ovviamente in sicurezza, si oppongono i tanti che continuano a considerare necessario abbattere l’opera e procedere al completamento degli interventi sulla viabilità della circonvallazione.
Alcuni studenti di Ingegneria dell’Università di Catania, infatti, hanno presentato al Consiglio della III Municipalità uno studio, corredato di plastico, con il quale hanno dimostrato la necessità di eliminare il cavalcavia, per migliorare i flussi viari nella zona Gioeni, percorsa ogni giorno da decine di migliaia di macchine. Nel progetto degli studenti, per i quali l’opera andrebbe abbattuta anche per gli alti costi di manutenzione che comporta, compare la possibilità di istituire una connessione diretta tra il parco Gioeni e la via Etnea, non è prevista nessuna rotonda e nessun cambio dei sensi di marcia, ma solo un piano rialzato esclusivamente pedonale tra le due aree.
“La struttura è stata costruita oltre cinquant’anni fa – ha spiegato uno degli autori dello studio sul nodo Gioeni – e presenta preoccupanti segni del tempo. Per questo riteniamo sia meglio intervenire per eliminarlo piuttosto che consolidarlo”.
Non sulla stessa posizione, evidentemente, l’amministrazione Stancanelli, i cui esperti sembrano rimanere dell’idea di mantenere il ponte, tanto da aver trovato il modo di recuperare le somme necessarie, quei fondi della Protezione civile regionale, per cui il Comune però sarebbe ancora in attesa.