Ars: il presidente Lombardo assente per il dibattito sull’incontro con Monti

PALERMO – Come era prevedibile, l’Aula di ieri pomeriggio si è aperta con una serie di polemiche poiché il Presidente Lombardo non si è presentato per il dibattito che doveva seguire alle sue dichiarazioni. Per primo è intervenuto il capogruppo del Pdl all’Ars Innocenzo Leontini che ha specificato di essere a conoscenza della difformità di quanto è accaduto durante il suo incontro con il Premier Mario Monti a Roma e di quanto lui stesso ha riferito a Sala d’Ercole. Per questo motivo ha chiesto a nome di tutto il gruppo la necessità di svolgere il dibattito alla presenza del Governatore. La stessa cosa hanno chiesto il Pid e l’Udc e la Presidenza ha accolto le richieste. Il dibattito è stato quindi aggiornato a quando Lombardo fornirà una data di disponibilità.
 
Intanto cominciano le grandi manovre dei partiti per le amministrative di Palermo e Trapani. In particolare questa settimana si è riunito il coordinamento regionale dell’Mpa nel corso del quale è stata espressa la volontà di partecipare alla costituzione di un’alleanza di Terzo Polo in tutte le province e di lavorare in questa direzione anche per le elezioni comunali che si terranno nella prossima primavera. Un’alleanza che per l’Mpa potrà avere un senso solo nel momento in cui sarà coesa sia a livello regionale che in tutti i comuni, auspicando che il dialogo “coinvolga il Partito Democratico ed altre formazioni civiche, autonomiste e meridionaliste”. Sempre nel corso della riunione sono stati nominati coordinatori di Trapani: Gaspare Noto ed Eleonora Lo Curto (che saranno anche i portavoce) , Vito Li Causi, Paolo Ruggirello, Paolo Torrente, Katia Bucaria ed Enzo Culicchia.
 
Per Ragusa, sarà coordinatore Paolo Roccuzzo e collaboreranno il sindaco di Pozzallo, Sulsenti e Minardo deputato regionale. Il Pdl invece è intervenuto sul recente declassamento della Sicilia e lo ha fatto attraverso il coordinatore regionale Giuseppe Castiglione. "La situazione finanziaria è sotto gli occhi di tutti: l’ultima relazione della Corte dei Conti parla di uno stock del debito che rischia di arrivare nel 2014 a 6 miliardi e 400 milioni di euro – ha dichiarato Castiglione – Mi pare che nulla sia stato attuato della legge delega sul federalismo fiscale: in altre regioni c’e’ una legge che stabilisce quali sono le risorse per far fronte ai servizi, superando la spesa storica in tutti i comuni e le province. In Sicilia nulla di tutto questo, con due miliardi di euro di trasferimenti dallo Stato ai Comuni, e 400 milioni di trasferimenti dallo Stato alle Province".
 
Castiglione, che è anche presidente dell’Upi e della Provincia di Catania ha aggiunto che sono necessarie leggi per avere servizi più efficienti e soprattutto per poter disporre delle risorse. Giustamente – prosegue Castiglione – il presidente Monti si è chiesto perchè la Sicilia non abbia utilizzato le risorse che oggi ha a disposizione: “si tratta – ha detto – di sei miliardi e mezzo di fondi strutturali, due miliardi di piano di sviluppo rurale, due miliardi di fondo sociale europeo: sono risorse sufficienti perché, unite a quelle dei grandi investitori nazionali come le Ferrovie dello Stato o l’Anas, ci sarebbero state oggi le condizioni per affrontare alcune gravi emergenze, e soprattutto risolverle”. Infine la Sezione Giurisdizionale della Corte dei Conti per la Regione Siciliana presieduta da Vincenzo Lo Presti ha dichiarato esenti da responsabilità amministrativa i componenti della Giunta regionale e della commissione Sanità dell’Ars che nel 2005 avevano potenziato il servizio di emergenza-urgenza 118.
 
La Procura contabile aveva contestato un danno erariale di oltre 30 milioni di euro all’allora presidente della Regione, Totò Cuffaro, all’assessore alla Sanità Giovanni Pistorio, agli altri componenti del governo regionale e ai deputati della commissione Sanità dell’Ars. Nella sentenza, di oltre 180 pagine, le tesi della Procura sono state confutate. I giudici hanno richiamato una nota del giugno 2010 dell’assessorato Sanità in cui si rileva "che il numero complessivo delle ambulanze (256) impiegato nel territorio regionale risulta conforme al fabbisogno standard per ciascun territorio governato dalle centrali operative del 118 che devono rispettare tempi di intervento previsti dalla normativa in vigore (8 minuti in area urbana – 20 minuti in area extraurbana) anche tenuto conto della particolare orografia del territorio regionale". Inoltre, questo numero complessivo di mezzi di soccorso "è previsto nel piano di riordino del sistema di emergenza regionale 118 che e’ stato validato dal ministero della Salute".