Asu, 40 enti “fuorilegge” non comunicano i dipendenti per attività socialmente utili

PALERMO – Resta ancora lungo l’elenco degli enti pubblici “fuori legge” che ancora non hanno comunicato al Ministero del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali i dati relativi ai lavoratori utilizzati in Asu con oneri a carico del Fondo Nazionale per l’Occupazione.
A renderlo noto l’Agenzia regionale per l’Impiego che, facendo seguito alla nota protocollo numero 1075 del 19 maggio 2009, hanno acquisito ulteriori informazioni aggiornate dal Ministero stesso il quale ha fornito l’elenco dei Comuni e delle aziende pubbliche che non hanno ancora ottemperato all’obbligo di legge. “Gli enti citati dal ministero – fa sapere il Servizio V dell’Agenzia per l’Impiego – dovranno provvedere al richiesto aggiornamento dei dati ancorché, ad oggi, non siano più Enti Utilizzatori di lavoratori finanziati con oneri a carico del Fondo Nazionale per l’Occupazione.
Il ministero del Lavoro richiede l’elenco perché sta tentando di ricostruire tutta la mappa dei lavoratori precari, tra cui rientrano gli Asu, per avere un’idea precisa e tentare una loro ricollocazione nel mercato del lavoro.
L’obiettivo, già più volte espresso dal ministro Brunetta, è quello di arrivare ad eliminare tutti i precari dagli enti pubblici attraverso dei programmi di stabilizzazione. L’assenza però di questa mappa al completo rende difficile questo processo di ricollocazione al ministero stesso che adesso ha intenzione di passare alle vie di fatto. Una volta completato lo schema di monitoraggio si procederà alla valutazione dei titoli e delle professionalità di ogni singolo lavoratore che di conseguenza verrebbe collocato in appositi ed idonei enti adatti al suo profilo rispetto alle qualità sviluppate.
Già nel maggio scorso il dirigente generale dell’Agenzia regionale per l’Impiego, Rino Lo Nigro, aveva fatto presente che il ministero del Lavoro aveva lanciato un vero e proprio diktat, contenuto nella nota protocollo numero 14/0007295. Veniva in pratica comunicato ai diversi enti utilizzatori dei lavoratori Asu che non hanno provveduto ad aggiornare i dati relativi ai lavoratori utilizzatori affinchè lo facessero nel più breve tempo possibile.
Il ministero aveva sostenuto che già a partire da giugno non sarebbero più stati erogati agli enti pubblici i vari assegni per il lavoro svolto da questi operai atipici.
Quindi sarebbero ben 40 i Comuni e le aziende pubbliche siciliane che non dovrebbero ricevere più gli assegni. Almeno sino a che non si adegueranno.