Imprese siciliane non competitive

Va bene che gli appalti pubblici sono diminuiti. Va bene la crisi internazionale. Passi pure come attenuante che in Sicilia si investe poco e che nel tempo sono stati spesi poco e male i fondi dell’Unione Europea. Ma dietro al crollo dell’edilizia siciliana c’è anche dell’altro e cioè la difficoltà delle imprese stesse di essere al passo con le concorrenti del resto d’Italia: nel 2011 le imprese siciliane si sono fatte soffiare quasi un quinto dei grandi appalti pubblici banditi da Regione, Province e Comuni. Spulciando tutti gli appalti indetti nell’anno trascorso dall’Urega, l’Ufficio regionale per l’espletamento di gare per l’appalto di lavori pubblici, emerge che sui 149 milioni di euro appalti banditi in Sicilia per importi superiori al milione di euro, quasi 30 milioni sono stati accaparrati da imprese che non sono siciliane. (continua)