A gennaio una flessione delle esportazioni. L’Italia paga soprattutto il deficit energetico

ROMA – A gennaio – secondo le stime preliminari Istat – si registra una flessione congiunturale delle esportazioni (-5%) a fronte di una crescita delle importazioni (+2,8%).
Nell’ultimo trimestre la dinamica congiunturale è comunque positiva per le esportazioni (+2,6%) e negativa per le importazioni (-1,3%). A gennaio le esportazioni presentano una crescita tendenziale del 4,8%, rispetto ad una sostanziale stazionarietà delle importazioni (+0,2%). A gennaio 2012 il deficit commerciale con i paesi extra Ue è pari a 5.105 milioni, in miglioramento rispetto a quello di gennaio 2011 (-5.584 milioni).
 
Il deficit energetico (-6,0 miliardi) è in crescita rispetto a gennaio 2011 (-5,7 miliardi); l’avanzo dell’interscambio di prodotti non energetici si amplia in misura rilevante: da 83 milioni nel 2011 a 917 milioni nel 2012.
A gennaio le esportazioni mostrano incrementi tendenziali superiori al tasso medio di crescita per l’energia (+55%), i beni di consumo non durevoli (+8,1%) e i prodotti intermedi (+7,4%). I beni strumentali e i beni di consumo durevoli sono invece in flessione (rispettivamente -8,1% e -2,5%).
 
Le importazioni mostrano incrementi tendenziali per l’energia (+12,4%), i beni di consumo non durevoli (+3,8%) e i beni di consumo durevoli (+3,7%). Gli acquisti all’estero degli altri principali raggruppamenti sono in flessione, con una forte riduzione per i prodotti intermedi (-18,5%). I mercati più dinamici all’export sono: Svizzera (+33,4%), Russia (+21,7%), OPEC (+15,5%) e Giappone (+12,4%). Le vendite verso gli Stati Uniti (-19,1%), India (-15,0%) e Cina (-11,8%) sono in netta flessione.
 
La crescita delle importazioni risulta ampiamente superiore alla media per Stati Uniti (+15,2%), OPEC (+13,5%) e Russia (+3,7%). Sono in diminuzione gli acquisti di beni da Turchia (-21,4%), Cina (-15,8%), Mercosur (-11,2%), EDA (-6,4%) e Giappone (-6,2%).