Produttività, ecco Visco: “Bisogna lavorare di più”

ROMA  – In Italia non si può non richiedere “che si lavori di più, in più e più a lungo”: lo ha detto il governatore dI Bankitalia Ignazio Visco precisando che “non si tratta di uno slogan ma di un percorso inevitabile da affrontare con determinazione, anche se con gradualità”. Per Visco “non può esserne più rinviato l’inizio”.
In Italia, ha osservato Visco aprendo il convegno “Le donne e l’economia italiana”, la sfida della crescita economica è “non solo più difficile ma anche decisiva”. Visco ha spiegato infatti che “il mantenimento stesso del livello di vita raggiunto nel nostro Paese richiede che si innalzi l’intensità del capitale umano e riprenda a crescere la produttività totale dei fattori; non può richiedere, come ho osservato in altre occasioni, che si lavori “di più, in più e più a lungo”. A parere del governatore, dunque, si tratta di un percorso “inevitabile, da affrontare con determinazione, anche se con la gradualità necessaria. Ma non può esserne rinviato l’inizio e mi pare che oggi di questo vi sia consapevolezza”.
PAESE ANZIANO – L’Italia “è innanzitutto un Paese anziano”, ha detto il governatore della Banca d’Italia precisando che il Paese “ha molti divari da recuperare; deve affrontare e rimuovere ostacoli importanti per assicurare una crescita con quelle caratteristiche”.
“Un migliore funzionamento del mercato del lavoro, con la capacità di accompagnare e non con la volontà di resistere al cambiamento – nelle tecnologie, nelle produzioni, nell’apertura dei mercati, nelle organizzazioni delle imprese – va di pari passo con mutamenti profondi nella struttura produttiva”.
BOTTA E RISPOSTA – “Quando il governatore della Banca di Italia Ignazio Visco dice che bisogna lavorare di più, in più e più a lungo, non vorremmo che pretendesse addirittura di superare il record che abbiamo raggiunto in Europa sull’innalzamento dell’età pensionistica voluto dal ministro Fornero. Altrimenti dovremmo pensare che tutti dovranno andare in pensione dopo i 70 anni”: ad affermarlo è Cesare Damiano, capogruppo Pd in commissione Lavoro della Camera, che aggiunge: “Ci convince, invece, il suo richiamo alla gradualità nella applicazione delle riforme a partire da quella previdenziale. Gradualità che è del tutto mancata nell’ultima riforma e che sta provocando rilevanti guasti sociali che dovranno essere rapidamente corretti come ha del resto promesso il ministro del Lavoro. Il Pd continuerà la sua battaglia per impedire che ci siano lavoratori costretti a rimanere, anche per quattro o cinque  anni, senza lavoro e senza pensione”.