Istat, in Sicilia aumenta la popolazione, ma non l’occupazione

PALERMO – La Regione in cifre. Enrico Giovannini, presidente Istat, e Gaetano Armao, assessore regionale all’Economia, hanno presentato in anteprima alcuni dei dati che riguardano la decima edizione dell’Annuario statistico della Regione siciliana. 
Nel 2010 la popolazione residente nell’isola risulta pari a 5.051.075 abitanti (8,3% del totale nazionale), superiore di 8.073 unità a quella rilevata l’anno precedente. Il saldo migratorio in Sicilia si mantiene positivo e in crescita rispetto al 2009 (109.182 iscrizioni anagrafiche contro 101.207 cancellazioni).
Nello stesso anno di riferimento preoccupa il risultato che riguarda l’occupazione, ma non è una novità. Infatti il tasso misurato dall’Istat in Sicilia, pari al 47.9%, mantiene un forte scarto negativo rispetto alla media nazionale (56.9%). Nello stesso anno, il 47.6% delle famiglie dell’Isola ha dichiarato che la propria situazione economica è peggiorata rispetto al 2009 (quando la quota era pari al 56.3%), registrando un valore superiore rispetto al corrispondente dato a livello Italia (43.3%). Nonostante questi dati non sembrano prospettare tempi futuri particolarmente rosei, c’è ancora una flebile speranza, almeno nei pensieri del presidente dell’Istat.
“La Sicilia è una regione in difficoltà, – ha spiegato Giovannini – ma rispetto al resto d’Italia ha un’opportunità in più, cioè quella di utilizzare una straordinaria risorsa giovanile, normalmente molto ben formata, per nuove idee e nuovi sviluppi non soltanto in campo economico ma anche di tessuto sociale. Tessuto sociale che è fondamentale in una fase di difficoltà economica come quella attuale, dove è tutta la società e l’economia che progredisce o regredisce”. Inoltre, nel corso del suo intervento, agli studenti palermitani Giovannini ha lanciato una proposta all’assessore regionale all’Economia, Gaetano Armao: “Perché non facciamo insieme una scuola di ‘data journalism’ in Sicilia?”. Insomma, secondo il responsabile dell’autorevole istituto di statistica, proprio dalle nuove leve, che spesso si tramutano in “cervelli i fuga”, dovrebbe partire la rinascita economica e sociale dell’Isola.