Catania – Mensa universitaria: finalmente partono i tanto attesi interventi

CATANIA – La mensa universitaria ‘centro’, denominata Oberdan perché ospitata nell’omonima residenza e perché è situata proprio in via Guglielmo Oberdan al civico 174, dalla fine del mese di luglio resterà chiusa per almeno 3 o 4 mesi, per urgenti lavori di ristrutturazione.
La mensa universitaria più grande della città di Catania, in realtà, era stata chiusa già una prima volta nel mese di maggio, quando, a seguito del terremoto de L’Aquila, è stato effettuato un sopralluogo dai tecnici dell’ufficio preposto dell’Ersu e da quelli del Genio Civile, i quali hanno deliberato che la struttura, a seguito di importanti e continue infiltrazioni d’acqua, è seriamente danneggiata già nelle  fondamenta, danni così gravi da poter provocare un crollo dall’interno anche in assenza di movimenti tellurici.
La chiusura, comunque, fu temporanea, infatti, a seguito di proteste degli studenti che reclamavano il loro diritto alla mensa, negato loro dalla impossibilità di utilizzare quella del centro e dalla capienza limitata delle altre (Costa e Cittadella), la mensa ‘centro’ è stata riaperta seppur parzialmente e come sistema tampone.
In questo periodo, però, gli esami sono finiti e la maggior parte degli studenti assegnatari sono tornati a casa dei genitori, nei paesi di provenienza, l’utenza è quindi diminuita e non c’è periodo migliore per poter effettuare i lavori necessari perché non venga messa a repentaglio la vita di nessuno, anche perché, la situazione è gravissima e come ci dice Giovanni Micalizzi, cassiere per l’Ersu alla mensa di via Oberdan: “abbiamo evitato un crollo della struttura che avrebbe potuto provocare un disastro”.
Le infiltrazioni d’acqua, quindi sono state la prima causa del danno alla mensa di via Oberdan, ma è anche vero che questo edificio è stato adibito a mensa più di 30 anni fa e da allora ad oggi non è mai stata fatta la manutenzione dovuta. Abbiamo garantito agli studenti un servizio di pasti normali oltre ad un servizio di pizzeria. Si è trattato solo di una soluzione tampone, ma comunque siamo riusciti ad assicurare ai ragazzi circa 120 posti a sedere per un totale di 500/600 pasti per ogni turno previsto” ha detto Giuseppe Pignataro, responsabile dell’unità operativa Residenze e Ristorazione dell’ente che gestisce il diritto allo studio.