Trasporto locale, ore decisive sui tagli

PALERMO – A piccole tappe si avvicina l’ora decisiva anche per il trasporto pubblico locale. Le aziende private e pubbliche con i bilanci rattoppati dai finanziamenti regionali o comunali dovranno entrare nell’agone vero del mercato. Tra le liberalizzazioni promesse dal governo Monti c’è infatti quella che riguarda il trasporto pubblico locale che dovrà essere progressivamente “liberato” dalla protezione dei finanziamenti per promuovere la concorrenza e servizi migliori. Una ricetta che, del resto, consigliano i migliori economisti in circolazione. In Sicilia, ad esempio, a fronte di un servizio di bassa qualità e del poco utilizzo dell’utenza – basta controllare gli ultimi dati Istat – ci sono bilanci sconquassati e biglietti tra i più elevati d’Italia. Proprio oggi all’Ars si discute il disegno di legge della finanziaria regionale per il 2012 che dovrà confermare una drastica riduzione, pari a circa il 20%, del capitolo di spesa del trasporto pubblico locale che passerà da 222 milioni di euro a 177.
“Diminuiscono i finanziamenti regionali alle aziende di trasporto private e pubbliche, si riducono i chilometri di percorrenza, i servizi al pubblico e aumentano i licenziamenti”. Ha ragione in parte l’Anav, l’Associazione Nazionale Autotrasporto Viaggiatori, a lanciare quest’appello e a ribadire che “i tagli previsti dal bilancio regionale mettono in ginocchio il comparto del trasporto pubblico locale”.
 
Il punto è che il sistema è già in ginocchio e che sinora è stato malamente tenuto in piedi dalle stampelle dei contribuiti pubblici, che, tuttavia, dati i tempi non potranno continuare a tenere. E tutto questo a fronte di un servizio che in Sicilia ha la più bassa utenza d’Italia. Così non stupisce se nel disegno di legge della finanziaria regionale per il 2012, all’esame proprio oggi, sia prevista una drastica riduzione del capitolo di spesa. “Si annuncia il 20 per cento in meno rispetto al 2011”, annuncia l’Anav, che farebbe sostanzialmente passare il corrispettivo speso dalla Regione da 222 milioni di euro a 177 milioni.
 
Certamente dovranno esserci dei tagli anche nei chilometri percorsi dalle aziende. “Da 140 a 112 milioni di chilometri annui – ha aggiunto l’associazione nazionale – i chilometri di percorrenza che saranno percorsi dalle aziende”. Da qui anche i licenziamenti per un organico che dovrebbe diminuire, secondo stime di massima, di circa duemila unità di cui 400 nel settore privato. Una botta di assestamento in un settore che comunque deve fare di necessità virtù se vuole sopravvivere con le proprie gambe, aprendo anche alla concorrenza se non sarà di in grado di farlo.
A battersi oggi a Palazzo dei Normanni per i privilegi del tpl ci sarà di certo Michele Cimino, deputato di Grande Sud. “Martedì prossimo in Aula (oggi, ndr) – ha spiegato Cimino – mi batterò affinché il governo regionale annulli i tagli previsti”. Per Cimino, infatti, si dovrebbe agire in senso inverso, cioè potenziare i 222 milioni di euro di finanziamenti. Ci sarebbe tuttavia da capire come vengono spesi questi soldi, se veramente aiutano un servizio che di fatto è tra i più scalcinati della nazione, oppure foraggiano un sovradimensionamento delle aziende di trasporto.