Troppi operai forestali stagionali nell’Isola

PALERMO – L’imminente arrivo della bella stagione accende la miccia dei primi fuochi. La Cisl e la Fai, la federazione cislina dell’agroalimentare, lanciano l’allarme sul rischio incendio che minaccia i 70 mila ettari di bosco demaniale siciliano e le aree boschive limitrofe. La nota del sindacato si ricollega all’atavica vicenda dei forestali isolani e alla recente impugnativa del Commissario dello Stato, Carmelo Aronica, nei confronti della legge denominata “Autorizzazione al ricorso ad operazioni finanziarie”, approvata all’Ars il 27 aprile, che avrebbe dovuto permettere, tra l’altro, il pagamento degli stipendi di forestali e personale dell’Esa (Ente sviluppo agricolo).
“L’estate è alle porte, il caldo si fa sentire, ora è il momento di realizzate le siepi e le barriere tagliafuoco”. La nota di Cisl e Fai in realtà ripropone una storia che si ripete puntualmente ogni anno, anche se l’edizione attuale della solita polemica sui forestali è condita da una novità in più. Il sindacato condanna, infatti, le “scelte adottate fin qui da governo della Regione e Ars”, in quanto la soluzione non risiede nella “decisione del governatore Lombardo – si continua a leggere – di promulgare ugualmente la legge (ne riferiamo a pagina 2), sollevando il conflitto davanti alla Corte Costituzionale”. Il riferimento corre alla norma, cassata dal Commissario dello Stato, che prevedeva la richiesta di un mutuo necessario, tra le altre cose, per pagare gli stipendi dei circa 27 mila forestali.
In realtà sono proprio i forestali le prime vittime del sistema, costretti a restare precari e nell’occhio del ciclone dei media per la loro esagerata presenza sul territorio. Questa massa di operai forestali – ce ne sono abbastanza da curare 28 ettari a testa – non serve nemmeno alla prevenzione degli incendi, visto che la Sicilia ne è stata regione record negli anni passati col 90% delle origini dei fuochi di natura dolosa. Il problema è anche e soprattutto a monte dal momento che la loro presenza è sempre stata malamente gestita e solo di recente sono stati impegnati nelle amministrazioni locali. Poi ci sono le eccezioni come i 7 mila dell’antincendio che sono necessari e indispensabili per mantenere funzionante uno dei più avanzati sistema di spegnimento degli incendi boschi d’Europa, come ci ha ricordato in una recente intervista Pietro Tolomeo, dirigente generale del Dipartimento regionale delle foreste e del Corpo forestale siciliano.
Proprio ieri Raffale Lombardo ha precisato: “Il problema degli stipendi per forestali e personale Esa non esiste. Ci sono le condizioni e gli strumenti per  intervenire con storni e variazioni.

Salari e servizio antincendio saranno assicurati”.