TAORMINA (ME) – Alla fine è stata ancora una volta una grande festa. Per ricordare chi, con le sue imprese, è riuscito a spingersi oltre i propri limiti grazie all’impegno, allo studio, alla dedizione.
Questa è stata la terza edizione di “Ad ali spiegate” – svoltasi sabato 25 luglio, per la prima volta nella splendida cornice del Teatro Antico di Taormina – il terzo memorial organizzato dalla Fondazione Angelo D’Arrigo, diretto da Manolo Luppichini e presentato da Donatella Bianchi e Luca Pagliari.
La manifestazione si è aperta con la premiazione dell’astrofisica ottantasettenne Margherita Hack, la quale, per motivi di salute, è riuscita a intervenire soltanto in collegamento telefonico.
“È nostro grande piacere – ha detto Laura Mancuso, moglie di D’Arrigo e presidente della Fondazione – conferire questo premio a una persona che con i propri studi continua tuttora a dare un enorme contributo alla scienza”.
“Sono onorata – ha detto Margherita Hack – di ricevere un premio in nome di una persona capace di realizzare imprese così straordinarie, riuscendo ad arrivare più in alto di un aereo di linea sfruttando soltanto il suo deltaplano, le proprie capacità e le correnti ascensionali”.
Poi, lo spettacolo e gli artisti: I Rio (Fabio Mora e Marco Ligabue, fratello di Luciano), Kaballà (in arte Giuseppe Rinaldi), gli Zone di Enzo Torregrossa hanno saputo intrattenere con le loro note il pubblico accorso a Taormina da ogni parte della Sicilia.
A intervallare gli interventi dei musicisti, la grande bravura dei Kataklò, ex ginnasti che hanno deciso di reinventarsi artisti, in grado, con le loro evoluzioni, di lasciare a bocca aperta gli spettatori. Tre, complessivamente, le uscite presentate al pubblico del Teatro Antico: coreografie ispirate alla natura con il mare, la neve e il vento.
Prima del gran finale con Max Gazzè, i due momenti della serata maggiormente carichi di emozione. Laura Mancuso è salita sul palco per consegnare a Franca Cannavò, vedova di Candido, storico direttore de “La Gazzetta dello sport” recentemente scomparso, una targa per quanto fatto in ricordo di Angelo e della Fondazione D’Arrigo. “La tua penna sapiente – è scritto sul riconoscimento – ti aiuterà a volare”. Poi, la lettura di un passaggio di “In volo sopra il mondo”, il libro che Laura Mancuso ha dedicato al marito, una lettera che ha commosso ogni spettatore: “In te non vedo il passato, ma il futuro che sgorga dalla tua vita. Quella che cresce e si rinnova. La nostalgia è quel vuoto dentro, che cerco di riempire ogni giorno con cose nuove, belle, importanti. La tua essenza, come la musica, non ha bisogno di essere vista per esistere. Vivrà con me fino alla fine. E vado avanti fiduciosa, osservando un tramonto che in fondo assomiglia un po’ a un’alba”.
A chiudere “Ad ali spiegate”, le note del cantautore romano Max Gazzè.
“Ringrazio la Fondazione – ha detto – per avermi invitato a suonare in questo splendido posto. Ho riconosciuto in Laura Mancuso una donna straordinaria. È un onore esibirmi per queste persone”. Con successi come “Vento d’estate”, “L’uomo più furbo” e “Una musica può fare” ha congedato il pubblico di Taormina, mentre il vento caldo del pomeriggio si era tramutato in un fresco soffio estivo, quelle stesse correnti che tante volte hanno accompagnato Angelo e i suoi voli.