PALERMO – Il caro benzina non tarda a fare sentire i suoi effetti e a subirne le immediate conseguenze è il mercato dell’auto. In aprile, infatti, nei 27 paesi europei più l’area Efta (European Free Trade Association, Islanda, Liechtenstein, Norvegia) vi è stato un brusco calo delle vendite di auto con un saldo negativo del 6,5% rispetto allo stesso mese dello scorso anno. In totale sono state immatricolate 1.058.348 unità, mentre nel primo quadrimestre il calo è del 7,1%.(4 milioni e 829 mila vetture).
A far calare i numeri è anche il crollo dell’Italia che nei primi quattro mesi ha perso il 20,2%. Per l’Europa è il settimo mese consecutivo con il segno meno. L’analisi di aprile e dei primi quattro mesi dell’anno mette in luce le difficoltà economiche dei paesi più colpiti dalla crisi. Se Germania e Inghilterra continuano ad avanzare (+2,9 e +3,3%) e la Francia contiene le perdite (-1,9%), l’Italia con il suo -18% è fanalino di coda insieme alla Spagna (-21,7%). “In entrambi i paesi – commentano dal Centro studi promotor GL events – la domanda di autovetture è fortemente penalizzata dalla situazione economica e dalle difficili prospettive del quadro congiunturale”.
Il gruppo Fiat ha immatricolato ad aprile 75.462 auto, con una flessione dell’11,3% rispetto allo stesso mese del 2011, con una quota di mercato in calo al 7,1% contro il 7,5% di un anno prima, ma in miglioramento rispetto al 5,4 per cento registrato a marzo 2012. Nel primo quadrimestre sono 293 mila le vetture di Fiat e Chrysler immatricolate che equivalgono a una quota del 6,5%. Altre note positive giungono dalla Inghilterra dove le vendite sono aumentate del 4,8%, mentre Panda e 500 si confermano i modelli più venduti nel loro segmento di appartenenza. “Tocca il nostro orgoglio di italiani il constatare che scendiamo al 4° posto nella classifica europea e quest`anno sarà difficile riuscire a recuperare posizioni”, ha affermato Romano Valente, direttore generale dell’Unrae (l’associazione delle case automobilistiche estere in Italia). L’Unrae ha sottolineato anche come il mercato Ue viaggia a due velocità: l`Est cresce, l`Ovest cala a due cifre. “I Paesi dell`Est Europa stanno mostrando una propensione alla mobilità più vicina ai tipici canoni europei di qualche anno fa – ha detto Valente – sono accompagnati nella crescita da Germania, forte di un favorevole momento economico, e Gran Bretagna che sfrutta la stagionalità del cambio targa. L`area mediterranea, invece, soffre per ragioni legate alla crisi economica (Italia, Spagna, Grecia) o al confronto di Francia e Portogallo, con analoghi periodi coperti da incentivazione”.
E se a Bologna, nei primi quattro mesi dell’anno, le immatricolazioni complessive di autovetture sono calate del 20,2%, quelle dei modelli alimentati a metano sono in vero boom e crescono infatti del 51,7%. Con gli attuali prezzi alla pompa, la spesa per coprire un chilometro con una vettura media a metano è di 6,45 centesimi, con il Gpl sale a 11,49 centesimi, con il gasolio sale a 14,93 centesimi e con la benzina tocca quota 18,18 centesimi. Questi dati sono stati comunicati da Gian Primo Quagliano, presidente del Centro studi promotor, nel corso del suo intervento al convegno sul metano per autotrazione che si è tenuto a Modena nell’ambito della manifestazione fieristica Oil&nonoil.
“La particolare convenienza del metano – ha affermato Quagliano – è stata esaltata dalla fortissima dinamica dei prezzi di benzina e gasolio e questa situazione ha importanti effetti anche sulle vendite di auto a metano che, pur non beneficiando di incentivi, sono in forte crescita”.