La trimestrale di cassa per la salute del Bilancio

PALERMO – Lo scorso giovedì l’assessore regionale al Bilancio Roberto Di Mauro, in audizione in commissione Bilancio aveva completato il suo intervento sul disegno di legge sullo sviluppo, evidenziando che  il disegno di legge non quantifica esattamente i relativi oneri cui far fronte. Di conseguenza Di Mauro ha invitato la Commissione a procedere con cautela, “atteso che – ha detto Di Mauro, come risulta dal resoconto della seduta della commissione – la situazione-finanziaria del bilancio regionale appare decisamente problematica, quanto al finanziamento di nuove  spese, tanto che potrebbe  profilarsi la necessità di una  manovra correttiva, alla ripresa autunnale dei lavori”.
Lunedi lo stesso assessore, nel contesto di presentazione del nuovo sistema di pagamento delle tasse alla Motorizzazione, ha ribadito la necessità di attendere la trimestrale di cassa di settembre per avere notizie sullo stato di salute del Bilancio della Regione.
L’ex assessore al bilancio, oggi all’Agricoltura, Michele Cimino, già venerdì si era pronunciato nel senso di condividere le preoccupazioni di Di Mauro e la necessità di un’azione di ricognizione sul bilancio. “Dopo un bilancio – ha dettop Cimino – e una finanziaria di rigore e l’approvazione del testo dei regimi d’aiuto tanto sollecitato dal governo, si può realmente realizzare quella da me tanto auspicata concertazione tra risorse regionali, Fas, Agenda 2007-2013”. Secondo Cimino “solo quest’azione determinerà realmente l’uso di queste risorse in modo aggiuntivo e moltiplicatore per lo sviluppo della nostra regione”.
L’assessore regionale ai Beni culturali Lino Leanza, venerdi scorso al Qds in occasione del forum con il nostro direttore, ha detto che non c’è nessuna contingenza e che i soldi in cassa ci sono.
Uno dei problemi principali, che già a suo tempo la Corte dei conti aveva provveduto a segnalare, sono gli introiti calcolati nel bilancio di previsione, dalla vendita degli immobili. 950 milioni, per i quali il ragioniere generale della Regione, Vincenzo Emanuele, ieri ha ritenuto plausibile ricavarne almeno una parte. Ci sarebbero altre difficoltà da spese non preventivate dovute ai debiti di enti regionali quali l’Eas e Esa, per circa 300 milioni di euro.